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Tintarella: sfatiamo i falsi miti

I luoghi comuni su abbronzatura e scottature abbondano: sfatiamo quelli più classici

Abbronzatura

Per nulla al mondo ci permetteremmo di demolire la saggezza popolare, eppure quando si tratta di salute non ci si può attenere alle credenze comuni, senza assicurarsi che abbiano un fondo di verità. E quando si parla di tintarella, oltre al fattore estetico entra in gioco quello della salute della pelle: il terrorismo psicologico non è mai abbastanza quando c’è di mezzo il benessere! Scherzi a parte, proteggersi dai raggi ultravioletti è una questione da prendere alla lettera: ecco alcuni miti da sfatare riguardo la tintarella.

La crema con fattore alto non mi fa abbronzare’: assolutamente falso! Le protezioni alte semplicemente vi fanno prendere colore in modo graduale e sano. L’intensità dell’abbronzatura non dipende dalla crema, ma dal tipo di pelle. Inoltre, applicare la crema una volta al giorno, magari solo nelle ore più calde, non basta: ogni due ore come minimo l’applicazione va ripetuta, soprattutto se fate spesso il bagno perché la formula water resistant funziona fino ad un certo punto.

Se sto sotto l’ombrellone o con la maglietta non serve la crema’: di nuovo, falso! I raggi più nocivi penetrano attraverso i tessuti, pensate che un ombrellone lascia filtrare fino al 34% delle radiazioni, mentre una maglietta biancha equivale ad un fattore protettivo 7. Inoltre la sabbia riflette fino al 17% dei raggi UV, ragion per cui anche coperte siete esposte. Infine, ricordate che anche con il cielo nuvoloso occorre la crema, perché attraverso le nubi i raggi nocivi passano comunque.

Nelle ore più calde mi abbronzo di più’: falso. I raggi solari abbronzano di più quando sono obliqui, quindi nelle prime ore del mattino e in quelle pomeridiane. Inoltre stare immobili al sole per ore non serve: la melanina non si produce in cicli infiniti, ogni 40 minuti circa la capacità della vostra pelle di scurirsi si ferma, tanto vale passare dal sole all’ombra periodicamente. Muovendosi poi, la tintarella diventa più omogenea e il segno del costume meno marcato.

La mia pelle è scura, non mi scotto, soprattutto perché mangio tante carote’: entrambe le affermazioni sono infondate. Innanzitutto, anche chi ha la carnagione scura subisce i danni dei raggi UV, solo che le scottature sono meno evidenti ad occhio nudo. Anche da abbronzati è indispensabile continuare ad applicare la protezione per prevenire invecchiamento o danni al lungo termine come i melanomi. Inoltre, fare incetta di betacarotene aiuta la pelle ad avere un aspetto più sano e una tintarella omogenea, ma non è vero che limita le scottature!

Con il doposole posso riparare ai danni’: falso. Il doposole garantisce sollievo, idrata, ma non può riparare ai danni che la pelle subisce sotto i colpi dei raggi UV: la prevenzione è sempre l’unico modo di mantenere la cute giovane e sana. Non è normale diventare rosse prima di abbronzarsi, le scottature anche leggere sono sempre indice di poca cura. La spellatura invece è normale, nella misura in cui si tratti solo di pelle secca, perché significa che il ricambio cellulare funziona. Ma se compaiono bolle e puntini vuol dire che qualcosa nel vostro modo di proteggervi non ha funzionato.