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Il fascino perverso dei cattivi ragazzi di Posh

Bellissimi e aristocratici, i protagonisti del film appena arrivato in sala mettono in crisi la nostra etica, e si confessano

Sam Claflin, Douglas Booth e Max Irons
LaPresse
Oxford non e’ piu’ quella di Momenti di Gloria, ma era il 1981. A confermare il cambiamento, il recente Posh, attualmente nelle sale italiane, che racconta la vita di una elite di giovani universitari… quella dell’associazione segreta e secolare che rimanda al relae Bullingdon Club.
 
Belli, ricchi e potenti, ma oggi i ‘Bad Boys’ agli ordini della regista danese Lone Scherfig hanno il volto soprattutto di Max Irons, Sam Claflin, Douglas Booth protagonisti nel bene e nel male del film e di molti dei sogni del pubblico soprattutto femminile… Comprensibile vista la compagine di attori anche teatrali, ex modelli e cantanti britannici.
 
“Siamo andati a pescare tra studenti, amatori e professionisti – racconta la regista, parlando del momento del casting – per trovare qualcuno di diverso dal solito”, ma alla fine l’hanno spuntata loro. 
 
“Sono stato a scuola ad Oxford, ma era una scuola molto noiosa e solo tra gli otto e i tredici anni” – racconta Max Irons, figlio del celebre Jeremy, che le cronache riportano esser stato poi espulso dalla Bryanston School di Dorset. Al quale fa eco il Sam Claflin gia’ visto in Hunger Games: La ragazza di fuoco – “non ne ho mai saputo niente, ho passato l’intera giovinezza senza mai avvicinarmi nemmeno a qualcosa del genere”. “E’ stato interessante”, pero’, ammette l’ex modello di Burberry Douglas Booth, soprattutto pensando che “in certe realta’ hanno ‘club scolastici’ sin dalla scuola secondaria”.
 
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Nel film la legge del branco sembra essere piu’ forte di tutto, e il fascino di questo gruppetto di ragazzi ben vestiti, ricchi e potenti colpisce. “Le scene di iniziazione dei ragazzi sono state molto divertenti, han fatto ridere tutti – ha raccontato ancora la Scherfig – ma e’ normale che sia cosi’, che sia piu’ divertente che restarsene nella propria stanzetta deprimente o uscire con la ragazza”.

 
Gli interessati prendono le distanze, per loro la prima lettura dello script e’ stata addirittura “sgradevole”, come confessa Irons, quasi rassegnato all’esistenza di classi impenetrabili e infastidito da manifestazioni pubbliche di ossequio come quella che gli e’ successa: “passeggiando per il centro di Londra con la mia ragazza per fare shopping, sono stato inseguito da un commesso uscito da un negozio per dirmi quanto fosse contento che io fossi li e per offrirmi un drink. Certo, inizialmente ti senti lusingato, speciale, ma poi ti rendi conto che non e’ reale”.
 
“Siamo dei mammoni”, ammette ridendo Claflin parlando del rapporto con la regista danese. “Ma gli uomini spesso cercano nelle donne qualcosa che ricordi caratterialmente la propria madre – aggiunge, – ma si parla piu’ di somiglianze nella personalita’, di un sistema di valori. E comunque amo mia madre, cosa posso dire!”.

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