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Biennale di Venezia: il padiglione giapponese

Installazioni che riflettono sul concetto di memoria, potenti ed evocative, ad opera di Chiharu Shiota

Chiharu Shiota
Chiharu Shiota - Biennale di Venezia

E’ uno dei padiglioni più suggestivi della 56esima Biennale d’Arte di Venezia, e non è raro leggere o sentire l’opinione secondo cui sarebbe il più interessante. Il Padiglione del Giappone sta riscuotendo ottimi consensi di pubblico e critica, grazie all’intensità delle opere che ospita e l’eccellente allestimento. L’artista chiamata a creare per l’occasione della Biennale è Chiharu Shiota, mentre il curatore è Hitoshi Nakano; il tema è la memoria, il ricordo, simboleggiata dalle chiavi che punteggiano l’intera area espositiva sotto forma di diverse opere.

Organizzato dalla Japan Foundation, il padiglione nipponico si trova ai Giardini di Castello, e il titolo ‘The Key in the Hand’ introduce le installazioni su larga scala che l’artista nipponica, residente a Berlino, ha creato. Una miriade di chiavi, vecchie e nuove, provenienti da ogni parte del mondo, si collegano ad un intreccio di fili, a volte aggrovigliati. Installazioni potenti, strutturate in modo da impattare su chi le osserva, ma allo stesso modo educate, ordinate ed eleganti. La vita di Chiharu Shiota è stata tragicamente costellata di perdite tra le persone care, e la sua produzione artistica si è incentrata negli ultimi anni su concetti di ‘vita’ e ‘morte’, ‘oscurità’ e ‘perdita’, ma dopo un momento cupo le sue opere sono tornate a vedere una luce, una sorta di luminosità spirituale, soprattutto dopo il terribile terremoto che ha colpito il Giappone nel 2011. La precarietà della vita, il calore dei ricordi, le tracce dell’esistenza che è stata rappresentate con la delicata potenza dell’arte.

Il percorso espositivo comincia da un ingresso con miriadi di chiavi che penzolano da fiili rossi, per rivelare poi due barche in legno sulle quali sembrano piovere filamenti rossi – matassa emblema delle ‘tempeste’ di ricordi; a seguire un’immagine di mani di una bambina che tiene delle chiavi, e attorno da alcuni monitor vengono trasmessi video in cui bimbi parlano dei loro primissimi ricordi. Afferma l’artista “Le chiavi sono un oggetto familiare e di grande valore, proteggono le persone e gli spazi, e allo stesso tempo ci incitano ad aprire porte su nuovi mondi“. Chiharu Shiota nasce ad Osaka ma ora vive a Berlino. Da sempre il focus della sua produzione artistica sono le domande metafisiche come ‘cosa significa essere vivi?’, ‘cos’è l’esistenza stessa?’, questioni materializzate in maxi-installazioni che utilizzano diversi mezzi, dalla scultura ai video passando per la fotografia.

The Key in the Hand
56esima Internationale d’Arte Exhibition – la Biennale di Venezia
Fino al 22 novembre 2015
Padiglione Giapponese
Giardini della Biennale, Castello 1260, 30122 Venezia