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Cara bici, chi ti ruba più?

I furti delle due ruote “green” sono in aumento, in Italia come all’estero. Ecco i metodi per tenerle al sicuro (o per recuperarle)

Bicicletta che si trasforma in carrello della spesa
urbancycling.it

Comoda, pratica, ecologica e senza costi. In bicicletta ci si muove sempre di più e nonostante l’auto sia ancora il mezzo più di diffuso per gli spostamenti dentro e fuori città, i furti di bici sono in aumento. In soccorso dei ciclisti arrivano metodi per salvaguardare le due ruote, antifurti, bici progettate per non essere rubate e anche comode App pensate per tenere al sicuro il mezzo più green che ci sia.  

Bike+ è uno speciale antifurto che si attiva quando la bici viene mossa o spostata all’improvviso dal punto in cui era stata parcheggiata. Quando è in corso un presunto tentativo di furto, il dispositivo invia un messaggio sul cellulare del proprietario. L’antifurto è tarabile in modo che non entri in funzione ad ogni minimo movimento. Ma la vera novità è la App che permette di seguire a distanza gli spostamenti del ladro a bordo della bici rubata. In Olanda – terra di biciclette – è stato sperimentato un sistema Gps per contrastare i furti. Le bici dotate di Gps integrato vengono collocate in diversi punti della città e fanno da esca per i ladri. Il Gps registra le coordinate degli spostamenti e permette alle autorità di ritrovare se non gli autori del furto, almeno le bici rubate.

E se si acquistasse una bici “intelligente” capace di modificarsi strutturalmente in base al luogo in cui viene parcheggiata? È il caso di Bendy Bike, la bicicletta britannica salvaspazio e antifurto. Quest’esempio di eco bici, è stato ideato da Kevin Scott, un 21enne studente di design industriale presso l’Università De Montfort. Comoda e originale, la bicicletta prodotta a Leicester, in Gran Bretagna, è in grado di piegarsi su se stessa. Questo espediente, oltre che per ridurne l’ingombro, funge da antifurto. Sia il tubo orizzontale che quello obliquo, sono costituiti da un insieme di anelli in grado di piegarsi e consentire alla bicicletta di essere arrotolata a un palo o a un lampione, scongiurando così gli eventuali tentativi di furto. Leggera e “riducibile”, questa bici è adatta ad essere comodamente portata con sé durante viaggi brevi o di lunga durata.

Ville è invece una bici pieghevole che si trasforma in carrello della spesa; un mezzo per rendere più agevoli gli spostamenti di chi usa la bici proprio per andare a fare acquisti. Da mezzo di trasporto quotidiano diventa un pratico carrello da supermercato e potrebbe venire incontro alle esigenze quotidiane di mobilità urbana. Ma la Ville non ha solo a che fare con un intelligente design multi funzione e l’ingegnoso posizionamento di un perno. Il fatto che si trasformi in un carrello per la spesa garantisce di poterlo portare dentro il supermercato, senza correre il rischio di uscire e scoprire un furto.

A Torino l’Associazione Intorno ha deciso di ricorrere alla marchiatura di un codice di identificazione sul telaio della bicicletta a cui si accompagna il rilascio immediato di una tessera di riconoscimento dove sono riportate caratteristiche e numero identificativo della bici. Il progetto prevede anche il coinvolgimento delle Forze dell’Ordine per facilitare il ritrovamento delle bici rubate. A Venezia invece si incide sul telaio delle bici il codice fiscale del proprietario. Così rivendicare il possesso del mezzo in caso di furto diventa molto più semplice. Un metodo che al momento, sembra scoraggiare i ladri di biciclette. Oxford invece sceglie i social network per tenere la bici al sicuro. Si tratta di condividere su Twitter e Facebook i dati e le foto delle bici rubate. Una App da scaricare sullo smartphone, inoltre, aiuta i nuovi tecno-ciclisti a capire quali bici vengono rubate e dove. L’iniziativa è nata dopo un’ondata di furti di biciclette senza precedenti. La speranza è che i social network diano il via ad una forma di condivisione utile per ritrovare le bici rubate.

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