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L’acqua della vanita’

Se il packaging design una volta era rivolto soprattutto alla nicchia dei prodotti di lusso, oggi si prende cura anche di quei prodotti che accompagnano la nostra vita quotidiana, come l’acqua, appunto.

Acqua
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Sembra che l’acqua non abbia più confini. Mentre negli anni passati, al ristornate, l’unico liquido da scegliere sulla carta era il vino, oggi fa il suo ingresso la Regina Acqua. Fonte di benessere e vitalità, l’acqua minerale, passione del palato degli italiani, diventa sempre più una fonte di comunicazione, di seduzione, nonché un’arma liquida per dissetare i collezionisti. Al via listini delle acque distribuiti in ristoranti e locali di tendenza, water bar, confezioni impreziosite da linee sinuose firmate da designer di fama, corsi per degustatori per imparare a distinguere i vari sapori.

Si, esatto, distinguere i sapori. Perché forse alcune di voi non sanno che ad ogni tipo di acqua, a seconda delle proprie caratteristiche minerali, va abbinato un certo tipo di pietanza. E così, con piatti delicati come il pesce al forno si suggerisce un abbinamento con acque leggere, minimamente mineralizzate, effervescenti naturali. Per le carni condite e per le grandi cotture è consigliabile invece un’acqua più decisa, con delle bolle più grosse per pulire il palato. Con i dessert, trovano il loro decisivo accoppiamento diverse acque aromatizzate in modo naturale.

Ovviamente la Regina non può fare a meno di un packaging degno del più esclusivo red carpet, ed ecco che designer di fama internazionale, si rimboccano le maniche e danno sfogo alla propria creatività per partorire bottiglie di raffinato e futuristico design, pronte ad ‘impacchettare’ la grande sete di acqua minerale. Le origini di questa tendenza si possono far risalire al principio degli anni Trenta, quando l’artista futurista Fortunato Depero, diede vita al contenitore triangolare del Bitter Campari. Insomma, se il packaging design una volta era rivolto soprattutto alla nicchia dei prodotti di lusso (dai profumi, ai cosmetici, ai superalcolici), oggi si prende cura anche di quei prodotti che accompagnano la nostra vita quotidiana, come l’acqua, appunto.

Non più disinteressati involucri, ma veri protagonisti nella seduzione degli assetati. Ad esempio nel 1995 Giugiaro Design ha progettato la nuova bottiglia per l’acqua San Bernardo, caratterizzata da 88 piccole goccioline che esaltano la superficie essenziale e trasparente conferendo eleganza a un tipico oggetto d’uso quotidiano. Successivamente questa particolare forma è divenuta il marchio del contenuto, per poi essere trasferito anche nelle bottiglie in pet. Ebbene, le piccole gocce di design, per il 2009 diventano ben 105 e discendono lungo la bottiglia, fin quasi a toccare l’etichetta, esaltandone la linea affusolata ed elegante e contribuendo, inoltre, all’ergonomia della forma.

La goccia diventa così segno di continuità che accompagna S.Bernardo nel cambiamento; per un design moderno che porta con sé il valore delle proprie origini. Il nuovo logo combina il caratteristico lettering originario, con linee grafiche essenziali e stilizzate di colore bianco e argento. Una goccia adorna e completa il logo, incastonandosi tra le linee ispirate alle montagne d’origine e tra le iniziali del monogramma posto sul tappo. La nuova etichetta si trasforma invece con colori vibranti e metallizzati, acquisendo e donando alla bottiglia una modernità classica, ricercata ed elegante. Inoltre, attraverso il restyling delle nuova bottiglia PET da 1,5l, dedicata al canale retail, S.Bernardo sostiene l’ambiente: il peso della bottiglia PET si riduce da 29 a 27 gr e grazie al formato quadrato diventa possibile aumentare il carico del 19% su ogni pallet, con un minor impatto ambientale legato al trasporto.

Non solo le acque italiane pensano a vestirsi di tutto punto, pensate a Bling H2o prodotto che si inserisce nel mercato del super lusso. Nel loro sito si legge che la bottiglia è considerata la Rolls Royce delle acque minerali, nata dall’ispirazione dello scenografo Kevin G. Boyd, decorata con cristalli Swarovski, e la cui la fonte si trova nel Tennessee.

O ancora, Berg, l’acqua dell’iceberg, la cui bottiglia è stata pensata per creare lo stesso effetto, nonostante l’uso domestico, in vetro, leggermente verde, rappresenta la raccolta del ghiaccio, che riflette le tonalità del verde quando si osserva un iceberg di un ghiacciaio. La bottiglia cilindrica dell’acqua VOSS, invece, è stata disegnata da l’ex direttore creativo di Calvin Klein e Ralph Lauren e infatti compare tra i 100 oggetti cult votabili su Pulchra. Per il suo design elegante e minimalista e per le sue caratteristiche di purezza, la VOSS è diventata l’acqua preferita di molte celebrità.

Philippe Starck, Re Mida del design, ha messo a disposizione la sua creatività per l’Acqua Glacier dalla forma bombata, e ancora l’Aquadeco, canadese, proveniente da un purissimo ghiacciaio e contenuta in una bottiglia stile deco. La Norkfolk, vanto della corona britannica, aromatizzata con cannella e servita caldissima a fine cena fin dall’Ottocento, la Ogo, racchiusa in un raffinato contenitore perfettamente sferico, O la TyNant con il suo misterioso perlage e un gioco di bollicine in cui perdersi.

Insomma, il design è soprattutto intuizione, concetto, idea. Nasce nella mente, si sviluppa sul foglio, diventa disegno, per poi dare vita, nel caso delle acque, ad un vero caleidoscopio di forme e colori. L’acqua, non solo più fonte di benessere, dunque, diventa vanitosa, lussuosa e punta sulla comunicazione. Dimenticate i romantici messaggi nelle bottiglie… sono quest’ultime ormai le vere ambasciatrici.

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