Pubblicato il

L’amore e l’arte: le grandi coppie del ‘900

‘C’eravamo tanto amati’ è il volume di Elena del Drago che ripercorre la storia dell’arte dal punto di vista delle coppie protagoniste

Frida e Diego
LaPresse

Potete immaginare Diego Rivera senza Frida Kahlo? Robert Capa senza Gerda Taro? O Gilbert senza George? La storia dell’arte è costellata di grandi coppie, di sodalizi d’amore indissolubilmente legati alla creatività, ennesima conferma che le più grandi opere nascono dal sentimento dell’amore più profondo. Sia esso fonte di gioia o di disperazione, si tratti di relazioni serene o turbolente poco importa, l’amore da sempre è motore della creatività, o almeno di una buona parte.

E’ un’approfondita ricerca sulle grandi coppie dell’arte del Novecento quella che Elena del Drago ha pubblicato nel volume ‘C’eravamo tanto amati’, titolo forse un po’ scontato per un libro che invece non lo è. Perché non si parla solo d’amore in sé e per sé, ma di come le vite intrecciate di coppie iconiche abbiano indirizzato, modellato, plasmato alcune delle opere d’arte più importanti del mondo. Il volume, edito da Electa, ripercorre cronologicamente la storia artistica del Novecento fino ad oggi attraverso la biografia di alcune coppie che l’hanno segnata. Si parla di muse, di incontri fatali, di modelle, di mogli, di partner, di progetti condivisi, di discussioni che hanno portato gli artisti, in un momento determinato del loro percorso, a prendere la strada che poi li ha resi grandi. Per molte delle coppie di cui si parla nel libro il confronto con il partner era fondamentale per la propria ricerca, sia quando si armonizzava con essa che quando la contrastava, arrivando a volte alla competizione.

Nell’anno in cui le opere di Frida e Diego sono in Italia con la mostra che Genova dedica loro, non si può non cominciare citando la coppia di pittori messicani, la cui relazioni travagliata fu spesso la molla da cui scaturivano i leggendari autoritratti di lei. Dal volume si può comprendere come alcuni dei più bei dipinti di Max Ernst siano stati concepiti grazie al rapporto con Leonora Carrington. E ancora, la fusione collaborativa tra Camille Claudel e Auguste Rodin, evidente nelle sculture di lui; l’apertura di diverse porte a Jackson Pollock avvenuta grazie a Lee Krasner. E ancora Man Ray e Lee Miller, Marina Abramovich e Ulay, Vasilij Kandinski e Gabriele Munter, e molte, molte altre. Uno sguardo diverso sulla storia dell’arte contemporanea, che esce da musei e gallerie per entrare direttamente nelle camere da letto, nel focolare domestico, nell’intimità del salotto.