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Dieci cose da sapere sull’elezione del nuovo Presidente della Repubblica 

Quindici giorni per trovare il nuovo Napolitano: ecco tutto quello che dovete sapere per quel 29 gennaio 2015…

Camera dei Deputati
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Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è dimesso dopo nove anni di mandato. Nelle prossime ore inizieranno le procedure per trovare il suo successore. La Camera ha comunicato che la prima votazione per eleggere il successore di Napolitano sarà il prossimo 29 gennaio alle 15. Ecco tutto quello che c’è da sapere a tal proposito, semplificando quello che chiaramente spiega la nostra Costituzione all’articolo 86.
 
Quindici giorni di tempo: in caso di impedimento permanente o di morte o di dimissioni del Presidente della Repubblica, il Presidente della Camera dei deputati indice l’elezione del successore entro quindici giorni, salvo il maggior termine previsto se le Camere sono sciolte o manca meno di tre mesi alla loro cessazione. Nel frattempo è il Presidente del Senato a prendere la “supplenza” dell’incarico.
Chi può essere eletto: può essere eletto Presidente ogni cittadino che abbia compiuto 50 anni d’età e goda dei diritti civili e politici. L’ufficio di Presidente della Repubblica è incompatibile con qualsiasi altra carica.
 
Dove si vota: l’aula in cui si vota il presidente della Repubblica è la Camera dei deputati, a Palazzo Montecitorio. Il presidente dell’assemblea è quello della Camera dei deputati, dunque Laura Boldrini.
Chi vota: il Presidente viene eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri con tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale, scelti in modo da assicurare “la rappresentanza delle minoranze”: solo la Valle d’Aosta ha un unico delegato. La seduta comune del Parlamento è presieduta dal presidente della Camera. I grandi elettori quest’anno saranno 1.009, Napolitano compreso.
Lo scrutinio: deve essere segreto a maggioranza di due terzi dell’assemblea. Dal quarto scrutinio il quorum si abbassa: per essere eletti basterà la maggioranza assoluta dei componenti dell’Assemblea. 
L’ordine dei votanti: iniziano i senatori, poi i deputati e quindi i delegati regionali. La ”chiama” dei grandi elettori sarà ripetuta due volte. 
La scheda: ognuno entrerà nelle cabine poste sotto il banco della presidenza, scriverà il nome del candidato sulla scheda, precedentemente timbrata e firmata dal segretario generale di Montecitorio, la ripiega in quattro e la mette nell’”insalatiera”, un’urna di vimini e raso verde. 
Lo spoglio: il presidente della Camera legge in Aula i nomi dei candidati uno a uno ad alta voce. Gli scrutatori sono i funzionari della Camera e i componenti dell’ufficio di presidenza di Montecitorio.
L’elezione: per essere messe a verbale, le preferenze ai candidati devono essere almeno due. Chi riceve un solo voto viene conteggiato genericamente tra i voti dispersi.
La durata: il Presidente della Repubblica viene eletto per sette anni