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Le donne Premio Nobel per la medicina

Con May Britt Moser arriva a 11 il numero delle scienziate a cui è stato assegnato il prestigioso premio in ambito medico

La scienziata italiana
LaPresse

Primo, la medicina: la lunga settimana di assegnazione dei Premi Nobel si apre tradizionalmente con il riconoscimento alla scienza medica. Quest’anno è stato assegnato a 3 persone, delle quali una coppia di coniugi, May Britt Moser e il marito Edvard, neuroscienziati norvegesi che hanno scoperto come funziona il ‘Gps’ del cervello, ossia le cellule nervose che permettono di orientarci e ci forniscono le coordinate spaziali. Si tratta della quinta coppia sposata che riceve il Nobel per la medicina, e in particolare dell’undicesima donna a cui viene assegnato il prestigioso riconoscimento.

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Il premio è stato istituito nel 1901, e solo nel 1947 la prima donna lo ricevette (parliamo sempre di ambito medico), e fu Gerty Cori, biochimica ceca/statunitense che assieme al marito scoprì il funzionamento della sintesi del glicogeno nel corpo umano. Trent’anni dopo, nel 1977 fu la fisica Rosalyn Yalow a ricevere il premio per la sua scoperta riguardante gli ormoni proteici e il loro dosaggio radioimmunologico. Ha scoperto una porzione di DNA chiamata trasposone Barbara McClintock nel 1983, quarta scienziata (biologa) a vincere il Nobel per la medicina.

Nel 1986 è la ‘nostra’ Rita Levi Montalcini a ricevere il premio, assegnatole grazie alle numerose ricerche che la resero protagonista della scienza medica dagli anni Cinquanta in poi, e che portarono a importanti scoperte sulle fibre nervose. La neurologa, scomparsa nel 2012, si è sicuramente ritagliata un posto speciale nella storia della scienza, ma non solo tra gli addetti ai lavori.

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E’ una farmacologa e biochimica statunitense a vincere il Nobel per la medicina nel 1988, Gertrude B. Elion, per le sue ricerche su un farmaco antivirale. Nel 1995 è il turno della biologa tedesca Christiane Nusslein-Volhard, che riceve il riconoscimento per le ricerche sulla genetica applicata allo sviluppo embrionale. Arriviamo quindi al 2004, con la biologa americana Linda B. Buck, insignita del premio per le ricerche sull’olfatto, e nel 2008 l’immunologa Francoise Barré-Sinoussi, scienziata francese che, negli anni precedenti, scoprì con il suo team il virus del’Hiv e la sua correlazione con l’AIDS. Cromosomi ed enzimi sono i soggetti delle ricerche di Elizabeth H. Blackburn, biologa australiana che ha ricevuto il Nobel nel 2009, stesso anno in cui lo ricevette Carol W. Greider, che con la Blackburn aveva condotto gli studi.