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Ornella Muti, 60 anni di un’icona

Volto del cinema italiano e icona di bellezza internazionale, l’attrice spegne 60 candeline

Attrice italiana
LaPresse

Fa parte di quella schiera di dive che rimarranno per sempre nell’immaginario cinematografico e tra i volti più emblematici della bellezza per antonomasia: Ornella Muti spegne 60 candeline il 9 marzo. L’attrice, al secolo Francesca Romana Rivelli, ha conquistato non solo il cinema italiano, ma anche quello straniero, con numerose partecipazioni in Francia e negli USA, che l’accolsero a braccia aperte già da giovanissima, tanto da invitarla a consegnare l’Oscar per il miglior film straniero nel 1982. Aveva 27 anni allora, e ammaliò la Notte degli Oscar con uno sguardo mozzafiato, una chioma fluente tipica dell’epoca e un inglese dalla pronuncia impeccabile, a testimonianza di una certa predisposizione alla carriera internazionale. Ma è l’Italia, naturalmente, il paese a cui è indissolubilmente legata il suo quarantennale curriculum: Ornella Muti ha recitato nei film dei più importanti registi degli anni ’70 e ’80, abbracciando sia il filone della commedia che quello del cinema impegnato.

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Figlia di un giornalista napoletano e una scultrice estone, Ornella Muti nacque a Roma nel 1955. L’esordio avvenne da giovanissima: aveva solo 14 anni quando fu scelta per ‘La moglie più bella’ di Damiano Damiani, regista che le impose il nome d’arte con il quale divenne famosa. Da lì in avanti la carriera non si arrestò mai, girando una pellicola dopo l’altra. La consacrazione avvenne quando Mario Monicelli la scritturò per ‘Romanzo Popolare’ accanto ad Ugo Tognazzi, interpretazione che le diede la notorietà definitiva. Seguì poi ‘Come una rosa al naso’ a fianco di Vittorio Gassman, ‘Primo Amore’ di Dino Risi (sempre con Tognazzi), ‘I nuovi Mostri’ firmato da Mario Monicelli, Dino Risi e Ettore Scola, film candidato all’Oscar nel 1978. Arrivò poi una stretta collaborazione con Marco Ferreri, per il quale recitò in ‘L’ultima donna’ accanto a Gerard Depardieu, ‘Storie di Ordinaria Follia’ e ‘Il futuro è donna’. L’elenco potrebbe continuare all’infinito, dai film leggeri con Adriano Celentano (‘Innamorato Pazzo’ e ‘Il bisbetico domato’), con il quale di recente ha ammesso di aver avuto un flirt, a quelli seri come ‘Cronaca di una morte annunciata’ dell’appena scomparso Francesco Rosi. C’è poi la parentesi americana, che l’ha vista interpretare la Principessa Aura per il fantascientifico ‘Flash Gordon’, oltre a commedie accanto a Sylvester Stallone; e ancora, una discreta carriera nella televisione francese, e naturalmente in quella italiana. Per arrivare a tempi più recenti ha lavorato con Francesca Archibugi, Asia Argento, e ha fatto un cameo in ‘To Rome with Love’ di Woody Allen. Attualmente è impegnata su diversi fronti, quello teatrale e quello del cinema (una pellicola inglese e una spagnola), mentre tra i progetti futuri annovera un film in Argentina con John Malkovich, con il quale aveva già recitato in passato.

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Questi titoli sono una minima parte di una carriera longeva e che non accenna a fermarsi, anche grazie alla clemenza del tempo che continua a regalarle una bellezza straordinaria. I suoi occhi blu cobalto e la sua pelle di porcellana hanno fatto innamorare il mondo, assieme ad un corpo mozzafiato che l’ha innalzata a sex symbol. Di recente un fatto di cronaca l’ha messa in cattiva luce: la questione risale al 2010, ma solo oggi è arrivata la condanna per il reato di truffa e induzione al falso. L’attrice avrebbe dovuto recitare in uno spettacolo teatrale a Pordenone ma si assentò (e lo spettacolo saltò) con un certificato medico di laringotracheite, salvo poi presentarsi ad una cena di beneficenza in Russia al tavolo di Vladimir Putin. Di recente ha raccontato a Daria Bignardi nell’intervista a ‘L’invasioni barbariche’ la sua versione di una vicenda che l’ha fatta soffrire, confermando la malattia che le impedì di fare uno spettacolo teatrale, ma non di presenziare ad una cena. Difficilmente questa ‘macchia’ rimarrà impressa nel suo curriculum, ed è improbabile che il mondo si ricorderà di questa vicenda a fronte di tutto quello che Ornella Muti rappresenta per il cinema italiano. In ogni caso, tanti auguri Ornella!