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Fave, trionfo di primavera

Legume ottimo sia fresco che secco, ricco di proprietà e versatile in cucina

Cestino di fave
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Durante i mesi primaverili fanno capolino sulle tavole con il loro colore verde tenero e quel profumo inconfondibile che, nella tradizione romana, si accompagna imprescindibilmente al pecorino. Ma le fave sono un legume ottimo durante tutto l’anno, perché si possono consumare anche secche (come i ceci, i fagioli, etc), tuttavia è in primavera che si assiste al vero trionfo delle fave fresche, le cui virtù sono numerose, soprattutto se le consumate a crudo o appena scottate.

Come altri legumi, in passato le fave hanno avuto un ruolo importantissimo nell’alimentazione dei poveri, grazie alla facile reperibilità, il basso costo e il potere saziante (soprattutto di quelle essiccate). Contengono pochissimi grassi, e nel contempo sono un’ottima fonte di proteine, cosa che le rende grandi amiche della dieta. Si tratta inoltre di un’eccellente fonte di ferro, di potassio, di magnesio, di selenio, e di molte vitamine, soprattutto la C (che tuttavia, come in moltissimi legumi e ortaggi, si perde in gran parte con la cottura) e del gruppo B, solitamente poco comuni nei vegetali. L’essicazione ne altera la composizione nutritiva, aumentandone l’apporto proteico e dei carboidrati (e togliendo l’acqua che da fresche arriva a comporre l’85% del legume), riducendo quello vitaminico. L’alto apporto di ferro le rende ottime alleate di una dieta vegetariana e delle persone anemiche.

Purtroppo, le fave scatenano anche forti reazioni allergiche, soprattutto da crude, tanto che spesso negli ortofrutta e nei supermercati si espone un cartello che sottolinea la presenza di fave fresche nel negozio. Nota a molti è l’anomalia genetica chiamata favismo, un difetto congenito che riguarda un enzima normalmente presente nei globuli rossi: le fave (e i piselli) inibiscono l’attività di questo enzima creando un’improvvisa distruzione dei globuli rossi nei soggetti predisposti.

Ma se non avete problemi di sorta con questo legume vale la pena farne incetta, perché è buono, sano, nutriente e si presta a preparazioni originali. Da secche le fave sono ottime come ingredienti per le zuppe, o assolute come una purea di legumi, magari profumata all’aglio e rosmarino (qui trovate una ricetta di polpette di fave). Le fave fresche invece si possono consumare con o senza la pellicina che avvolge il fagiolo (de gustibus, ma se le cuocete meglio toglierla) opportunamente estratte dal proprio morbido baccello. Un ottimo ingrediente per condimenti di paste all’uovo (fave, cipollotto e pecorino per esempio), per contorni sfiziosi, per la classica vignarola romana (mix di fave, carciofi, piselli e lattuga romana), per creme da servire su crostini, magari con l’aggiutna di menta fresca, e per insalate sfiziose. Provate ad esempio a mescolare una manciata di fave fresche crude con delle fragole tagliate a spicchi, condendo con olio d’oliva, sale e aceto balsamico: una delizia di primavera che potete mangiare come contorno oppure come protagonista di colorate bruschette.