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Il cuore tricolore della Barcellona a chilometro zero

Due imprenditori italiani sperimentano il gusto della filiera corta nella città spagnola

Piatto ristorante Rasoterra Barcellona
Piatto ristorante Rasoterra Barcellona
La filosofia che governa il movimento Slow Food, internazionalmente riconosciuto per l’attenzione al prodotto e la riscoperta dei sapori coltivati su piccola scala, è il concept principale di un’esperienza gastronomica nel cuore del Barrio Gotico di Barcellona. Si tratta di Rasoterra, bistrot dall’identità vegetariana nato dal lavoro di due italiani, Chiara Bombardi e Daniele Rossi, già padri fondatori nel 2005 del movimento Slow Food Barcellona. 
 
L’idea di una cucina green, gustosa e soprattutto attenta alla scelta di alimenti su micro-scala, attraversa la dispensa di questo ristorante di successo. Dalla materia prima alle ricette che attingono alla cucina catalana, lo sguardo sul cibo è lento e attento alla qualità degli alimenti. Nella cambusa di Rasoterra trovano infatti spazio la ricerca del sapore autentico di ingredienti controllati attraverso tutto il processo produttivo. Nell’offerta gastronomica l’inserimento di vini biologici, ingredienti acquistati dalle piccole aziende, insieme a verdure provenienti un vero e proprio orto situato a Sant Feliu de Llobregat, fanno in modo che dal piatto alla terra intercorra una distanza spaziale di appena pochi chilometri. D’altronde, l’esperienza dei due soci, coadiuvata oggi dal lavoro dello chef australiano John Wearne e dell’italiano Enea Costanzo, si è fatta le ossa negli anni di Sésamo, altra esperienza di ristorazione vegana a El Raval. 
 
Una scelta che si intravede chiaramente nell’offerta di tapas durante tutta la giornata e nel menu serale, più corposo e sazievole. Tra i piatti a filiera corta, specificati con una sigla apposita nel menu per chiarezza di commensale, ci sono i Carciofi al forno con nocciole e aglio tenero, la Zuppa di cavolo di brotonera, una varietà di ortaggio senza cuore e specialità della località di Garraf, e infine Insalata di cavolo rosso con aceto di vino. Accanto al cibo, anche il settore beverage, dice la sua. Lo fa con l’offerta di vini biologici senza solfati, dove l’uva è coltivata nell’abbandono totale dei fitofarmaci e nella riduzione parziale dell’uso dei trattori. E Rasoterra si fa testimonianza di un pensiero moderno, che partendo dall’Italia e tenendo ben presente l’attenzione al valore del cibo e al rispetto dell’ecosistema, si fa guida spirituale e commerciale capace di incontrare anche sapori diversi in terre straniere.