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Quando lo chef va in aeroporto

Non il solito fast food: quando la cucina mette le ali, si vola alto in compagnia di grandi nomi del mondo dei fornelli. Ostriche e nouvelle cuisine si mettono a disposizione dei viaggiatori più esigenti.

Mangiare in aeroporto
Courtesy of©Tan Wei Ming/iStock

Viaggiare è sempre un piacere: quando però ci si ritrova a fare i conti con quelle ore morte che separano dal proprio volo, la noia è pronta a prendere il sopravvento e rendere lo scorrere del tempo una pesante ed eterna attesa. Come rendere più dolce la sosta? Semplicemente lasciandosi prendere per la gola. Gli aeroporti del presente sono sempre più delle belle vetrine dove, tra negozi e ristoranti di livello, ci si distrae piacevolmente.

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Partendo dall’Italia, per i passeggeri che arrivano e partono da Milano Linate, a deliziare è il Michelangelo, un nome importante dove, a colpire, è il design che lo caratterizza con complementi di arredo creati da firme famose, una cornice perfetta in cui vengono servite le pietanze dell’executive chef Michelangelo Citino. Interessante per i frettolosi il menù a tempo che, in soli 8 minuti, assicura il piatto unico della settimana, i minuti salgono a 12 per gustare un ottimo hamburger: 180 grammi di manzo, uovo, speck, pomodoro e iceberg accompagnato da misticanza. Chi invece vuole rilassarsi a tavola, con 40 minuti si possono assaporare tre piatti proposti dallo chef Andrea Iudica.

Si vola poi a Londra dove, ad accogliere, un cittadino del mondo nonché un mito del piccolo schermo ovvero chef Gordon Ramsay con il suo Plane Food dove, chi non ha tempo, può farsi servire il Plane Pic-Nic, un cestino composto da sandwich, dolce e bevanda da asporto.

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Che ne sarebbe della Spagna senza le sue tapas? Dai locali della strada conquistano anche l’aeroporto, quello di Malaga dove, al Terminal 3, a dare appuntamento è uno dei più apprezzati chef di tutto il Paese, il talentuoso Dani Garcia, pronto a fare assaggiare piatti cari alla tradizioni presso La Moraga, un locale dove sperimentare ottime selezioni gourmet.

I palati prelibati di passaggio a Ginevra possono approfittare della sosta per una piacevole mangiata all’Altitude, terreno d’azione dello chef Fabien Legon, pronto a servire specialità come spaghetti al nero di seppia con polpo e gamberi o ancora agnello arrosto. C’è chi in viaggio si accontenta di un panino e chi invece vuole viziarsi con tanto di caviale: succede a Le Sommelier Bar & Bistro sito al Terminal 2 dell’aeroporto di Copenaghen dove l’esperienza e la classe dello chef gourmet francese Francis Cardenau sono in grado di fare davvero la differenza.

Una delle ultime novità viene dagli States e, nello specifico, da uno degli aeroporti di New York, quello di Newark, in New Jersey, dove sta per avvenire il miracolo che farà la felicità delle buone forchette. Proprio così, l’area C dell’hub newyorkese si appresta a regalare ai suoi frequentatori non uno bensì 55 ristoranti di alto livello tra cui il Saison di Alain Ducasse, uno dei più celebri chef al mondo.

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