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Ti seduco per dimenticare

Secondo recenti studi l’arte della conquista è strumento per acquistare potere. E più si è potenti meno si soffre per amore…

Seduzione femminile
Courtesy of©skynesher/iStock
Da Cleopatra a Belen: la seduzione può essere celata da uno sguardo, essere naturale o studiata ad hoc. La parola seduzione deriva etimologicamente dal latino ‘se-ducere’, letteralmente condurre a sè. La seduzione comporta l’influsso di un soggetto nei confronti di un altro al fine di indurre quest’ultimo ad agire in modo utile al primo. Un esempio semplicemente comprensibile di seduzione è quella amorosa. 
 
La forza della seduzione è alla radice dei numerosissimi studi recenti, volti alla comprensione dei suoi meccanismi per poterne stilare alcune tecniche applicabili soprattutto per fini commerciali, politici, religiosi e personali. L’attenzione al carisma è aumentata moltissimo negli ultimi tempi: la persona dotata infatti di capacità seduttive naturali torna assai utile a chi vuole strumentalizzarne il potere per fini personali. 
 
Nel mondo moderno la seduzione svolge un ruolo particolarmente importante, è uno strumento fondante del potere e spesso una forma di comportamento inevitabile. In caso di storia appena conclusa, molte volte si ha la sensazione di essere impotenti ed è proprio qui che entra in gioco il desiderio di sedurre: si ha desiderio di riscoprire il proprio potere.
 
Chi è stato lasciato potrebbe sentirsi poco attraente, non stimato o semplicemente “da buttar via”, quindi “non” importante per la persona che amiamo. Ecco allora l’entrata in gioco della seduzione: qualche sguardo, un atteggiamento sexy, un tocco accennato e siamo di nuovo in pista.
 
Spesso accade anche che l’espressione “sconsolata” del nostro volto accompagnata da un fare ignaro delle attenzioni provenienti dall’ambiente esterno, possano attrarre più di un piano messo a punto per cacciare qualche preda: è quel tipo di seduzione inconsapevole che piace proprio perché – per fortuna – “il mondo è vario”.