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Himalaya: 8 dimore per un soggiorno di charme

Ecco come vivere un luxury travel nel Piccolo Tibet, soggiornando in “sontuose” case tradizionali 

Ladakh
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Vette imbiancate, pascoli verdissimi, laghi scintillanti, sconfinati campi d’orzo e fiumi impetuosi. E poi ancora antichi monasteri buddhisti, gompa dai tetti color porpora e foreste di candidi stupa. Tutt’intorno, mandrie di yak, autobus zeppi di monaci con le loro tuniche rosso fuoco e vecchie motociclette che si arrampicano lungo scenografiche strade di montagna, fino a raggiungere altitudini da capogiro: questo è il Ladakh, piccola regione indiana ai piedi dell’Himalaya, stretta tra il Pakistan e la Cina.
 
 
In queste vallate, Shakti Himalaya, la compagnia di luxury travel fondata dall’indiano Jamshyd Sethna, organizza itinerari unici e “su misura”, per scoprire la natura e la cultura millenaria di questo angolo di India. La particolarità sta nel fatto che, durante gli itinerari, si soggiorna in case tradizionali, trasformate in deliziose dimore di charme, mentre un team dedicato rende la scoperta di queste terre un’esperienza autentica e confortevole. Un viaggio da sogno, possibile solo da maggio a settembre.
 
 
L’incantevole valle dell’Indo è sicuramente il focus del viaggio: culla spirituale del Ladakh, è ricca di antichi monasteri, che spiccano nel paesaggio. Qui le piccole comunità religiose, appartenenti a varie scuole del Buddhismo tibetano, accolgono molto volentieri i turisti: tra i monasteri imperdibili ci sono Thiksey, Phyang, Likir, ed infine il palazzo di Stok, dimora del re del Ladakh. Ma qualsiasi itinerario non può tralasciare naturalmente Leh, la minuscola capitale della regione che sorge a 3.486 metri di quota: un microcosmo fatto di case in mattoni di fango, impreziosito da un antico palazzo che ricorda l’arcinoto “Potala” di Lhasa e dallo Stok Kangri, il “seimila” che veglia sulla città. 
 
Durante questo itinerario si soggiorna in case tradizionali che Shakti Himalaya ha fatto ristrutturare appositamente da artigiani del posto utilizzando materie prime locali: sono state rese comode e accoglienti, pur preservando con attenzione il fascino dell’esperienza di vita rurale himalayana. Costruite con mattoni essiccati al sole e travi di legno di pioppo e salice, queste abitazioni hanno muri intonacati con un misto di calce e acqua, che dona loro il tradizionale colore bianco. Tutte hanno una terrazza sul tetto, con poltrone per il relax, e stufe a legna nelle camere, per scaldarsi nelle notti più fredde. 
 
 
Tuttavia, il momento dei pasti è quello in cui i viaggiatori riescono ad assaporare al meglio la magia di un viaggio lontano dai grandi hotel e dal lusso omologato: Shakti mette infatti a disposizione dei viaggiatori un personal chef, per un tuffo nei sapori e nei colori della cucina indiana e ladakha. Ma non solo, un altro punto di forza sono le guide di Shakti, che accompagneranno i viaggiatori per l’intera esperienza. Parlano tutti un ottimo inglese e hanno una profonda conoscenza e passione per l’Himalaya. Per maggiori informazioni cliccare su www.shaktihimalaya.com
 

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