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Il dolce a forma di Torrazzo

Forse non tutti sanno che il torrone, il goloso dolce a base di mandorle, miele e albume, è di derivazione araba. Alla base della sua origine si intrecciano storia, leggenda e, incontestabilmente, il nome di Cremona.

Cremona
©courtesy of Sweet Torrone

Forse non tutti sanno che il torrone, il goloso dolce a base di mandorle, miele e albume, è di probabile origine araba. Se ne ha notizia proprio in un testo tradotto dallarabo in latino da Lambobino da Cremona, vissuto nella prima metà del XIII secolo. Ed è proprio in questo periodo, quando Cremona fu eletta capitale del Nord Italia da Federico II, a cui si devono far risalire le origini del torrone.

La leggenda vuole che il dolce fosse stato inventato, e ufficialmente presentato, in occasione delle nozze di Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza, il 25 ottobre 1441, quando venne confezionato una sorta di croccante a forma di Torrazzo (lalta torre campanaria simbolo di Cremona), da cui avrebbe preso il nome. La voce della favola si affianca alla cronaca della storia. In quel tempo Cremona era un importante centro commerciale, crocevia non solo di traffici mercantili, provenienti dallOriente e dal bacino del Mediterraneo, ma anche di incontri culturali di livello internazionale. Non è difficile, dunque, pensare che il dolce arabo arrivasse a Cremona, strategico porto fluviale sul Po, dallOriente. In questo caso il torrone sarebbe una variazione della famosa “cubbaita” o “giuggiolena”, dolce arabo fatto di miele e sesamo. Se lorigine del dolce è senza dubbio araba, lappellativo è di probabile derivazione spagnola ,turròn.

Indipendentemente dalle varie deduzioni filologiche riguardo allorigine dellappellativo, una cosa rimane certa: il torrone si caratterizzò da subito come prodotto locale cremonese, venduto dagli armatori o speziali. Secondo la tradizione viene preparato in stecche rettangolari, il cui aspetto allungato e squadrato richiamerebbe, come da leggenda, quello del Torrazzo, il campanile del Duomo, ma viene venduto anche in altre forme dalle svariate dimensioni: le torte, i torroncini, le creazioni di fantasia. Il segreto del torrone di Cremona non è dato dagli ingredienti miele, uova, mandorle o nocciole, comuni a tante preparazioni dolciarie italiane e mediterranee – ma da una lavorazione a regola darte che oggi viene effettuata seguendo scrupolosamente le ricette tradizionali, pur utilizzando strutture davanguardia.
Al torrone classico, quello bianco e molto consistente, si sono col tempo affiancate altre specialità come il torrone tenero e quello ricoperto di cioccolato.

Un altro momento cruciale della storia del torrone è quello che segnerà definitivamente il suo legame alle festività natalizie. E si torna nuovamente a Cremona. Molti documenti attestano come il dolce fosse un ingrediente della cucina cremonese che non mancava mai sulle tavole, specie in occasione delle feste. Divenuto lelemento più pregiato negli scambi internazionali, sia commerciali che di cortesia, gli ambasciatori cremonesi in Spagna (capitale del ducato nel XVI secolo), dopo aver ricevuto molti apprezzamenti dai funzionari spagnoli, decidono di caldeggiare il dono del dolce in occasione del Natale. Da allora, e sino ad oggi, larrivo del torrone nelle tavole imbandite inaugura linizio delle festività natalizie.

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