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Mille festival e centomila piatti

Il caleidoscopio di culture che convivono a Singapore dà vita ad un insieme di festival e cerimonie religiose che in uno spazio così ristretto è senza pari al mondo.

Singapore
courtesy of ©Singapore Tourisme Board

Quasi ogni mese gli abitanti di Singapore assistono con interesse e senza intolleranza alle celebrazioni religiose considerate una ricchezza culturale di appartenenza comune. L’avvenimento più vicino in termini di tempo è l’Hari Raya Haji, la festa mussulmana del sacrificio che rappresenta il culmine del santo pellegrinaggio al termine della quale capre o bufali sono sacrificati e la carne viene distribuita ai poveri.

Il 7 maggio i Buddisti celebrano il giorno del Vesak, la nascita di Buddha. In giugno si celebra invece il Festival della Barca del Dragone per ricordare il sacrificio di Qu Yuan, un poeta del quarto secolo A.C. che si annegò per protestare contro la corruzione del governo. In quell’occasione i pescatori tentarono di salvarlo ma arrivarono troppo tardi. Prepararono cosi delle palline di riso glutinoso infarcito di carne messe all’interno di foglie di bamboo che diedero in pasto ai pesci perché si saziassero e non mangiassero il corpo dell’eroe. Da allora, all’anniversario della sua morte, il gesto viene reiterato con una gara internazionale di barche mentre ai lati del fiume si possono gustare le palline di riso della leggenda.

In settembre si celebra la Festa dei Fantasmi Affamati durante la quale le porte dell’inferno si aprono e le anime dei deceduti vagano liberamente per la città. Per calmare gli spiriti vengono fatte offerte di cibo, preghiere, incenso e “soldi dell’inferno”, delle banconote false. Si tengono anche parecchie cene propiziatorie, rappresentazioni all’aperto di opere cinesi e concerti pop. In quel periodo, un intero mese, non si celebrano matrimoni e non si intraprendono viaggi pericolosi. A settembre si tiene invece il Festival dei Dolci della Luna per commemorare il patriota Shu Yuan Zhang che complottò contro i tiranni passando ai ribelli informazioni nascoste nella pasta dei Dolci della Luna, dolci ripieni di fagioli rossi e semi di loto che durante le celebrazioni vengono scambiati come doni. Durante le processioni si portano ed espongono lanterne di tutti i colori e misure in uno scenario molto suggestivo. Il luogo di ritrovo e di culmine della festa sono i Giardini Cinesi.

In novembre c’è il ramadan, la festa mussulmana, durante la quale si osserva il digiuno diurno che si spezza solo al tramonto in un’esplosione di cibi e musiche. Verso fine gennaio si può assistere al nuovo anno cinese, un’esperienza sicuramente unica a Singapore. Il Festival più spettacolare è forse il Thaipusam, ora vietato in India in quanto i devoti onorano il dio Subramaniam con “body-piercings” masochistici. Si tiene in febbraio e i devoti vengono perfino dall’India per assistere alle celebrazioni.

A tutti questi spettacoli e manifestazioni se ne aggiunge uno del quale si può godere l’intero l’anno: il cibo. Singapore è infatti la capitale del cibo in Asia, dove piatti cinesi, malesi, indonesiani ed occidentali sono sempre disponibili e di alta qualità. Spesso i posti migliori sono anche i meno cari. Nei ristoranti sulla strada, si possono gustare delle specialità eccezionali con poche migliaia di lire.

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