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Anne Will, la Saffo del giornalismo tedesco

L’anchorman più famosa di Germania, da oggi è anche esempio di coraggio individuale.

Ann Will

Ha la bellezza d’acqua e sapone di una Cristina Parodi e l’eccellenza professionale della nostra Lilli Gruber. Un mix infallibile, che l’ha portata a bruciare le tappe della sua carriera e a diventare il mezzo busto più amato dal pubblico tedesco. Nata il 18 marzo del 1966 a Colonia, Anne Will cresce a Hurt, dove sviluppa la passione per la storia, la politica e la lingua inglese. Già nel 1985, a soli 19 anni, lavora come professionista per i quotidiani locali “Kolnische Rundschau” e “Berliner Volksblatt”. Intanto frequenta con successo le Università di Lingue e Letteratura di Colonia e Berlino.

Dopo la laurea passa alla radio e al piccolo schermo, nel programma “Sender Freies Berlin”. Alla fine del 1992, si conquista notevole fama presentando il talk show “Mal ehrlich” e la rivista televisiva “Sportpalast”. Dal 1996, conduce inoltre il programma “Parlazzo” di WDR e lavora per il canale berlinese B1. Non c’è cittadino in Germania che non la conosca e non ne apprezzi l’abilità di giornalista politica e sportiva. La sua immagine è onnipresente e resiste allo zapping più frenetico di un target distratto.

Nel novembre 1999 eccola raggiungere il popolarissimo show “Sportschau”, che la consacra icona delle glorie tedesche. È infatti lei che, per le Olimpiadi del 2000, vola a Sydney per seguire, in diretta su canale ARD, la sua Germania. È il momento del salto, di ottenere ciò che ogni giornalista non osa nemmeno immaginare, diventare anchorman del telegiornale nazionale e la Will, nell’aprile del 2001, conquista la scrivania del “Tagesthemen”.

Protagonista di numerose cause umanitarie, come quelle promosse dall’UNICEF, è attivamente coinvolta nella lotta contro le mine antiuomo che martoriano il pianeta. Ann Will è un mito, esempio di serietà e coraggio politico, che sfrutta la propria visibilità per le cause di interesse pubblico e non si contamina con scandali da rotocalco. Oggi il suo astro squarcia una delle sacche residue del pensiero oscurantista contemporaneo, il pregiudizio omofobico, che resiste latente nelle pieghe di una società apparentemente illuminata. Lei, riconosciuta rappresentante di una sensualità non ostentata, femminile ed elegante, si dichiara lesbica davanti al mondo.

Il coming out avviene al termine di una manifestazione al Museo Ebraico di Berlino, quando confessa ai microfoni dei colleghi giornalisti: “Si, siamo una coppia. Amo Miriam da cinque anni”. È questo il nome della fortunata partner della Will, Miriam Meckel, anche lei giornalista quarantenne, docente della University of St. Gallen. Nonostante il prevedibile scalpore, la notizia era nell’aria da quando, nel 2002, la coppia si era presentata unita alla Federal Press Ball.

Ma l’episodio non va letto come exploit sensazionalistico, Ann non ne ha certo bisogno. È piuttosto un atto di coraggio individuale che riscuote subito il favore non solo degli addetti ai lavori, ma dell’intero pubblico tedesco. Un gesto che riempie d’orgoglio la Germania, come esempio di illuminismo civile agli occhi di un’Europa ancora troppo divisa sul terreno della mentalità e dell’evoluzione del costume.