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Ricerca in “rosa”

Laureata in fisica e fuggita in Francia, come i “cervelli” spaventati dalle scarse risorse dedicate alla ricerca in Italia, Federica Migliardo vince 40.000 dollari per continuare gli studi di medicina e cosmetica.

Microscopio

Federica
Migliardo nasce a Messina il 30 marzo del 1975 e diventa subito l’orgoglio
dei genitori. Docile, diligente e soprattutto bravissima a scuola, rappresenta
un’eccezione. Di quelle che dopo pranzo non devi pregare per andare a fare i
compiti ma che si gettano anima e cuore mosse da passione e curiosità. E’
questo il filo rosso che dalle elementari alle medie, passando per liceo
scientifico ed università, guida la sua esperienza fino a consegnarla ad una
sfera d’eletti.

La dottoressa Migliardo viaggia molto, si sposta tra Oxford,
Grenoble, Berlino e, naturalmente, Messina, che resta la sua città. È lì che il
sogno ha avuto inizio, sette anni fa, con il gruppo del Professor Salvatore Magazù. Il progetto, che oggi la vede impegnata
all’Università francese di Lille, è dedicato ad uno zucchero del sangue
chiamato trealosio. Ricerca
interdisciplinare (tra fisica, chimica e biologia) che sfrutta le
caratteristiche bioprotettive di questo zucchero, consentendo agli organismi di
sopravvivere allo stress estremo, grazie all’interazione con l’acqua. La
stabilità del trealosio combatte la degradazione e l’ossidazione degli
ingredienti aggiunti mantenendo inalterate le proprietà originarie.

Con le risorse ricevute dall’Unesco Federica continuerà a perseguire
risultati applicabili, non solo al campo 
della cosmetica, ma anche alla medicina in genere.  Sogna
d’eguagliare geni al femminile come Madame
Curie o Rita Levi Montalcini,
che non vede l’ora di conoscere, ma soprattutto di tornare in Italia. Della
ricerca nel bel paese, infatti, si dice ottimista, nonostante la fuga dei
cervelli che la caratterizza. Ma forse, riguardo a questo, la giovane
dottoressa pecca un po’ d’entusiasmo…