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“Fête de la Musique”, sempre più internazionale

E’ la giornata più lunga dell’anno, ma non solo per via del solstizio d’estate, da ventotto anni a questa parte, il 21 giugno è la data che coincide con la festa della musica.

Fête de la Musique

Nata in Francia nel 1982, la Fête de la Musique è diventata un autentico fenomeno che si iscrive ormai in un contesto mondiale, coinvolgendo più di cento paesi su cinque continenti. L’ideatore dell’iniziativa, Maurice Fleuret, ha voluto trasferire a questa festa le sue riflessioni sulla pratica musicale e sulla sua evoluzione; grazie all’appoggio del Ministero della Cultura, allora presieduto da Jack Lang, Fleuret avrebbe cercato così di concretizzare il suo teorema “musique partout et concert nulle part”. Musica ovunque e concerti da nessuna parte. Ogni persona che prende in mano uno strumento apporta un arricchimento nell’orizzonte musicale; la musica deve quindi appartiene a tutti e i protagonisti devono identificarsi con il pubblico.

Sia chiaro, la Fête de la Musique non è un festival. E’ una grande manifestazione popolare gratuita, una festa aperta a tutti i partecipanti, amatori o professionisti, che desiderano esibirsi. I musicisti stessi sono invitati gratuitamente a suonare  all’aperto, per le strade, piazze, giardini, chiese, musei, castelli, perfino all’interno degli ospedali e delle carceri.

Tutti i generi musicali sono coinvolti, così come tutti i pubblici, con l’obiettivo di rendere popolare la pratica musicale ed avvicinare persone di differenti età e condizioni sociali alle più diverse espressioni musicali. La Fête de la Musique è dunque un’opportunità per creare un linguaggio musicale aperto e trasversale. Dal 1985, in occasione dell’anno europeo della musica, la festa si è allargata a tutta l’Europa e oggi coinvolge molte capitali, unite tra loro in partenariato; tra queste Atene, Barcellona, Berlino, Istanbul, Bruxelles, Lisbona, Losanna, Madrid, Praga e Roma. Ma tante altre ancora stanno aderendo.

Parigi inizierà i festeggiamenti dal pomeriggio: concerti, canti, balli, incursioni musicali improvvisate in ogni angolo della città animeranno la capitale fino alla mattina successiva. Gli appuntamenti sono tantissimi (http://fetedelamusique.culture.fr/).

In Francia, quella di quest’anno è un’edizione prestigiosa che coincide con l’anniversario dei cinquant’ anni dalla fondazione del Ministero della Cultura francese. I meravigliosi giardini del Palais Royal di Parigi ospiteranno un concerto/tributo alla canzone francese, ripercorrendo le atmosfere dei grandi chansonniers del passato. La serata è dedicata ai due jazzisti Claude Nougaro, Boris Vian e all’indimenticabile Serge Gainsbourg, autore dell’erotica “Je t’aime…moi non plus”. Quando uscì nel 1969, la canzone, cantata con l’allora compagna Brigitte Bardot, venne censurata perché troppo spinta. Oggi, senza aver perduto la sensualità che l’accompagnava all’epoca, riecheggia nelle nostre teste come una melodia inconfondibile.

Cinquant’anni memorabili di cultura francese, ma soprattutto cinquant’anni che hanno visto prendere forma e concretizzarsi quel concetto di “patrimonio culturale”, tanto caro ad oltralpe. La Fête de la Musique nasce proprio come contributo alla tutela di questo patrimonio; nella speranza che l’allargamento ad altri paesi del mondo, porti con sé e diffonda lo spirito originario da cui si è sprigionata.