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Cake sniffing: il sapore della follia

È così assurda da non sembrare vera. Eppure dietro le quinte della moda londinese è scoppiata questa bizzarra tendenza tra le modelle: sniffare i dolci, evitando di mangiarli. In due parole, “Cake sniffing”.

Torta
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La notizia ha del clamoroso, eravamo abituati a sentire qualsiasi cosa dalle passerelle britanniche, ma questo è davvero troppo. Modelle sempre più magre, quasi a sfiorare l’anoressia (e per alcune di loro è già una realtà), che pur di entrare in quella taglia 38 sono disposte a tutto. Sacrificio e rinunce per non vedersi chiudere le porte in faccia da manager e case di moda.

Ed allora ecco trovare come giusto rimedio a tutti i problemi il cake sniffing: sniffare dolci  quando se ne sente il bisogno o quando si avverte una leggera fiacchezza ed avere l’impressione di stare già molto meglio. Pause pranzo consumate semplicemente ad annusare dolci o altre vivande o addirittura non ordinando alcunché: un vero e proprio insulto a chi davvero non può godere di tante prelibatezze. Pare che questa bizzarra novità abbia investito anche le passerelle parigine e l’augurio che ci facciamo è che non arrivi a toccare le nostre.

La denuncia arriva dalla voce, anzi dalla penna di un’ex addetta ai lavori della moda londinese, ex dipendente di un’agenzia di modelle, che si è confessata al Daily Mail e per il quale ha scritto un diario a puntate proprio sugli eccessi che nascono dietro le quinte delle sfilate di moda. Su questa rubrica dal titolo “Confessions of a fashionist”, la talpa ha dichiarato di aver lavorato fianco a fianco per otto anni con modelle che praticavano questo cake sniffing. Dichiara ancora l’autrice: “I rozzi stereotipi che vengono mostrati in ‘Ugly Betty’ o nel ‘Il diavolo veste Prada’ non sono veri. La realtà è molto, molto peggiore”. Continua ancora l’autrice, che mentre lei, grazie al suo metabolismo veloce, non rinunciava a mangiare un dolce ogni tanto, le modelle si limitavano a chiudere gli occhi e al massimo ad annusare dolci che tenevano in ufficio, quasi come icone.

I nutrizionisti insorgono ed asseriscono a voce alta che si tratta di una tipologia di anoressia “deviata”. Questa nuova tendenza, che quindi sembrerebbe innocua, è invece pericolosissima e da prendere con le pinze. È un chiaro sintomo di un rapporto sbagliato con il cibo e, di conseguenza, di un vero e proprio disturbo alimentare. Tutti ricorderanno le immagini shock della modella francese Isabelle Caro, presa come testimonial da Oliviero Toscani per la sua campagna pubblicitaria contro l’anoressia. Immagini che lasciarono tutti sconvolti. Evidentemente non sono bastati quei giganti cartelloni pubblicitari a lanciare un messaggio alle tante modelle che inseguono sfrenatamente un’ideale di magrezza assurda. Bisognerebbe meditare prima di rincorrere in tendenze che hanno il sapore della follia.