Pubblicato il

Moda e arte diventano emozione

L’incontro tra moda e arte innova, contaminandole, le forme di comunicazione di entrambi i settori, generando emozioni nuove

Schermi TV

La moda ci ha abituati ormai a svariate forme di pubblicità, sempre più innovative, sempre più audaci: l’obbiettivo è circondare il prodotto, il marchio di un’aura di fascino e curiosità intensa abbastanza da penetrare nel campo visivo e sensoriale degli spettatori (anche i più distratti). I sensi vengono catturati da un colore, un suono, un’immagine, e un prodotto diventa desiderabile perché evoca un’emozione, un ricordo, anticipa un’attrazione.

In questo connubio tra desideri plasmati e oggetti desiderati, la moda si incontra quasi naturalmente con il mondo dell’arte, nelle sue forme più diverse: capi d’abbigliamento che diventano oggetti d’arte, protagonisti di performance e installazioni, artisti che prestano il loro genio all’audacia dei professionisti della moda, e i risultati di questa sovrapposizione di espressioni sono spesso stupefacenti.

Come nel caso di “Face to fate”, un avvincente cortometraggio realizzato dal regista Charlie Tango per la casa Museum. Il video, on-line sul sito www.desiderantes.com, è interamente imperniato sul tema del costante confronto di ciascun essere umano con il destino. Di fronte all’imprevedibilità della vita, suggerisce il regista, esistono due possibilità: lasciarsi trascinare dalla casualità o prendere in mano le redini del proprio destino, compiere delle scelte ed essere pronti ad affrontarne tutte le conseguenze.

L’incontro tra arte e moda può anche essere messo al servizio di cause di rilevante impatto sociale: è questo il caso del progetto “Replay loves Arts”, messo a punto dalla Fondazione Claudio Buziol, intitolata al fondatore della Fashion Box, società titolare dei marchi Replay, Replay&Sons e We Are Replay. Il progetto ha l’obbiettivo di finanziare il restauro del magnifico museo di Ca’Rezzonico, gioiello del ‘700 veneziano, sostituendo sul grande billboard che protegge la facciata del museo durante i lavori i classici messaggi pubblicitari con un’opera d’arte di un artista emergente, selezionato dalla Fondazione stessa. Varie opere si alterneranno sulla facciata, una ogni mese, e avranno uno spazio all’interno del museo stesso nella loro forma originale. Al termine dell’esposizione il telo del billboard sarà riutilizzato per creare un’originale linea di shopper realizzati dalla cooperativa Rio Terà dei Pensieri, costituita da detenuti e volontari.

Nella confusione dei messaggi pubblicitari che conquistano spazi e tempi della nostra vita quotidiana queste contaminazioni creative tra moda e arte hanno un sicuro impatto sul nostro immaginario, sempre più affamato di emozioni.