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Lucio Fontana parte per Parigi

La nuova sede parigina della Galleria Tornabuoni Arte, organizza la più importante retrospettiva rivolta all’artista italiano dal 1988 ad oggi

Lucio Fontana - (Concetto spaziale) La fine di Dio
LaPresse

In occasione dell’apertura della sede parigina, la galleria Tornabuoni Arte inaugura un’eccezionale retrospettiva su Lucio Fontana(1899/1968), la più importante che gli sia stata consacrata a Parigi, dopo quella del Centre Pompidou del 1987-88. La mostra si intitola “Parto per Parigi” , una frase scritta nel 1960 sul retro di una tela. A quell’epoca Fontana scriveva numerose frasi sul lato nascosto dei suoi quadri, probabilmente per rafforzare la qualità autografa delle sue creazioni. Si tratta di frasi immediate ed improvvisate, ma che accostate tra loro formano i frammenti di una sorta di giornale intimo, che rende conto delle sue ispirazioni e dei suoi umori.

L’attività di Fontana si inscrive in una prassi di ricerca permanente. Inizialmente si interessa alla scultura, in particolare alla ceramica, materiale del quale, tra gli anni ‘20 e ’40, esplora tutte le risorse possibili. Collabora con degli architetti di avanguardia, lavorando materiali tradizionali come terra cotta e bronzo, ma anche con innovative materie fosforescenti.

Dopo la fondazione del movimento spazialista nel ’46, esplora tutte le possibilità della resa materica dello spazio: a partire dal 1949 realizza i primi ambienti spaziali e poi tra il 1951 e il 1957 elabora diversi cicli di opere, basate sulla perforazione dei vari supporti, come tela, tavola, carta, e la sovrapposizione di materiali diversi, tra cui pietre, pezzetti di vetro, gesso, sabbia; passa poi alle tele dipinte all’anilina e dalla fine del 1958 realizza le prime opere con i “tagli”, che ripropone nel 1959 su tela, con il celebre titolo di Concetto spaziale. Infrangendo la tela con buchi e tagli, l’artista supera la distinzione tradizionale tra pittura e scultura. La superficie della tela cessava di essere un supporto su cui  apporre il colore, per diventare uno spazio monocromo che esiste in quanto tale, e in cui non sono permesse azioni aggiuntive. Fontana aveva dunque trasformato lo spazio in soggetto/concetto alla base stessa della creazione, inventando così qualcosa di radicalmente nuovo, in grado di segnare a fondo la storia della pittura ed ispirare la nuova generazione di artisti degli anni anni ’60.

L’esposizione ripercorre l’evoluzione creativa degli ultimi venticinque anni dell’artista, sottolineandone la relazione privilegiata con Francia, in particolare le collaborazioni avute con la storica manifattura di Sevre, dove, verso la fine degli anni ’30, aveva realizzato alcune sculture di piccolo formato, esposte e vendute a Parigi.

La mostra é aperta al pubblico fino al 10 dicembre, ed é corredata da un catalogo trilingue pubblicato da Tornabuoni Arte.

Dal 1 ottobre al 10 dicembre 2009

Lucio Fontana – Rétrospective

Je pars pour Paris

Tornabuoni Arte,

16, avenue Matignon, Paris