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Il caminetto del futuro

Le emissioni di Co2 surriscaldano il Pianeta. E’ una situazione che dà i brividi, ma, tra le tante azioni possibili, ci si concede un lusso: il caminetto.

Groundfloor

Cosa accomuna “essere al verde” con il “agire in verde”? Nonostante le apparenze, non certo il colore perché il conto in rosso è una cosa, la salvaguardia del Pianeta, ben altra. Le due espressioni sono piuttosto interconnesse da un qualcosa apparentemente a loro estraneo: l’anidride carbonica. Se da un lato la crisi globale sta mettendo alla prova mercati e consumatori, dall’altro l’equilibrio ambientale è minato proprio dai loro comportamenti irresponsabili: le emissioni di Co2 soffocano la Terra perché siamo “noi- mercato” a produrne troppe. Essere al verde è quindi un’ulteriore opportunità per agire in verde: il singolo consumatore, più attento alle spese, diventa consapevole, riducendo il proprio impatto ambientale.

Per esempio, nelle giornate d’inverno il calduccio è sacrosanto e si regola in autonomia. E il futuro a basso costo economico ed ambientale del caldo in casa, sembra strano, ma si chiama caminetto. La fiamma libera che scoppietta in un luogo centrale e strategico, tempo fa era comune, oggi invece è divenuta un lusso, destinato ad abitazioni di ampia metratura.

Il design insegna e a proposito, verde per definizione, il caminetto Optifire Green 800 di Bodart & Gonay (brand belga promotore di puro eco-design) ne è la prova, perché brucia ad emissioni di Co2 quasi pari allo zero. Si tratta di un caminetto a regolazione automatica del fuoco, la cui configurazione strutturale permette di attingere direttamente dall’esterno l’aria di combustione. Questa particolare architettura e il vetro temprato che chiude la camera di combustione, non influiscono in nessun modo sulla circolazione dell’aria interna alla casa, preservandone la qualità.

L’azienda Stûv, invece li chiama romanticamente “focolari”, ma si tratta di sistemi innovativi per il riscaldamento domestico. Design sobrio, linee geometriche, Stûv21 è una linea personalizzabile di caminetti, realizzati su monoblocchi che sfruttano il principio fisico della convezione naturale: l’aria circola in un’intercapedine attorno al monoblocco, si riscalda, sale verso l’alto ed esce da apposite bocchette che possono far convogliare parte del calore ad un locale attiguo. L’installazione è semplice e tattica (che nasconde persino lo stoccaggio della legna da ardere), adatta ad ogni spazio domestico, per misure e sicurezza. L’apertura Stûv2, infatti, è dotata di uno sportello a scomparsa di vetro temprato che consente la doppia scelta tra la fiamma libera e… sottovetro!

Il fuoco è addirittura trasportabile, per Planika Fires, il cui catalogo parla chiaro: l’evoluzione del caminetto è mobilità. Le linee Portable e Coffe Table comprendono veri e propri complementi d’arredo, su cui sono montati supporti a bio-combustione che accolgono la fiamma e illuminano senza rischi né consumo di ossigeno. Forse non scalderanno l’intera casa, ma sono belle. Sono altre, infatti, le innovazioni Planika Fires per il riscaldamento domestico: tutte quelle che si avvalgono della tecnologia Digifire. Lusso nel lusso, Digifire caminetti ad incasso, prevedono controllo e regolazione remote del fuoco, mediante telecomando. Tecnologia spinta ma anima green, perché si brucia esclusivamente il Fanola, bioetanolo di origine vegetale brevettato e certificato CE, atossico, inodore, rinnovabile ed environmental-friendly.

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