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Beatrice Borromeo. Non chiamatela contessina!

Le sfilate sono acqua passata: oggi Beatrice Borromeo è una giornalista e pretende di essere presa sul serio

Beatrice Borromeo
LaPresse

Ci tiene a sottolineare i suoi meriti professionali e le sue doti di scrittrice e giornalista, Beatrice Borromeo. Ma con un cognome così di sicuro non è facile essere considerata “soltanto” una giornalista. E in effetti la “contessina”, come spesso viene apostrofata tra l’ironia e il sarcasmo, è amatissima soprattutto dai paparazzi, sempre sulle sue tracce. Classe ’85, esordisce giovanissima come modella: dall’età di sedici anni si divide tra lo studio e il lavoro di modella, prestando la sua immagine alle campagne pubblicitarie di numerosi marchi – Blumarine, Chanel, Roccobarocco, Fiorucci – e sfilando per importanti maison di moda, tra cui Valentino, Roberto Cavalli e John Richmond.

Figlia naturale del conte Carlo Borromeo e di Paola Marzotto (e quindi nipotina dell’esuberante Marta Marzotto), Beatrice ha ulteriormente arricchito il suo pedigree con la relazione a quanto pare stabile con Pierre Casiraghi, figlio della principessa Carolina di Monaco e di Stefano Casiraghi e terzo in linea di successione al trono monegasco. Con una famiglia così e con simili frequentazioni non c’è da stupirsi se la sua professione di cronista passi spesso in secondo piano negli interessi di chi la intervista.

Lei invece ci tiene a ribadire l’amore incondizionato per la professione che si è scelta e la passione che la guida: ai maligni che le fanno notare come per lei sarebbe stato facile comprarsi direttamente un giornale, risponde che non cambierebbe il lavoro di cronista con nient’altro. Lanciata da Michele Santoro due anni fa con la trasmissione Annozero, Beatrice comincia a muovere i primi passi nel mondo del giornalismo “scomodo” a fianco di Vauro e Marco Travaglio, con i quali nel 2009 firma anche un libro, “Italia Anno Zero”. Collabora con Radio 105 in qualità di opinionista nella trasmissione “105 and Friends” e, da qualche mese, scrive per il nuovo quotidiano “Il Fatto”.

E’ soprattutto quest’ultima esperienza a entusiasmarla: in un’intervista rilasciata venerdì scorso al “Corriere della Sera” definisce il suo giornale “senza padroni, senza editori, un piccolo paradiso nell’Italia dove la libertà di stampa è sempre più in discussione”. Per questa testata Beatrice sta seguendo, tra gli altri, il caso dei lavoratori di Eutelia a rischio licenziamento e quello di Marinella, l’adolescente di Montalto di Castro vittima di uno stupro di gruppo e condannata dalla sua comunità, schieratasi dalla parte dei violentatori. Niente cronaca rosa per la bella Beatrice, che non teme di affrontare temi drammatici e sta dimostrando sul campo il suo fiuto da cronista.

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