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Abbuffate hi tech

La tecnologia che serve il cibo è un maggiordomo in grande stile. Dal ristorante supertecnologico alla trattoria automatica, il Food Design hi tech è servito

Coltello e forchetta

Design di panza, design di sostanza. C’è una bella differenza tra un piatto di verdurine bollite e una composizione di Food Design, da mangiarsi prima con gli occhi. Già, perché il lato “fotogenico” del cibo è quello che prima di tutto stuzzica i palati dei food stylist e poi gratifica i commensali. La sostanza è la stessa, la differenza sta in utilizzo e presentazione del cibo.
Eppure, come dichiara  Martì Guixè, “il food designer è colui che lavora con il cibo, senza alcuna intenzione di cucinarlo”. In molti casi, però, lo chef è un’altra figura e altroché se cuoce! Solo che, a servire, non se ne parla, ci pensa la tecnologia!
Lo sanno bene i cuochi di Inamo, il primo ristorante supertecnologico e interattivo, che nelle loro cucine di Londra, sfornano prelibatezze da primato. Pranzare o cenare qui, infatti, è anche esperienza sensoriale, unica e indimenticabile. Con il sistema touchscreen sulla superficie dei tavoli, infatti, si sfoglia il menu (orientale), si ottengono informazioni su ingredienti, preparazione, calorie, tempi di cottura e attesa. Il piatto scelto può essere preventivamente visualizzato in scala reale, si ordina direttamente alla cucina e si può persino scegliere (e cambiare) la tovaglia virtuale, fare giochi da tavolo con gli amici e guardare gli chef ai fornelli grazie all’occhio curioso della webcam in cucina. Inamo è una sorprendente idea realizzata da Blacksheep Studio.
La prima trattoria automatica Made in Italy, invece, ha il profumo della cucina tradizionale emiliano-romagnola. Ma l’ingrediente in più è la tecnologia. JakFox è a Bologna, aperta 24 ore al giorno ed è pensata per il “popolo della notte”, ma anche per chi va di fretta e non si accontenta del solito take away.
Si tratta di uno spazio allestito con distributori automatici che “sfornano” interi menu di alta qualità e costo limitato. Si sceglie, si infila il gettone, qualche minuto e voilà, il pasto è servito. Da consumare anche in loco, comodamente seduti negli spazi appositi, accompagnati da buona musica in filodiffusione e sbirciando sul monitor predisposto tutte le proposte in città e le ultime news. Da leccarsi…i sensori.

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