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‘Inception’: l’inizio di un’era

Di Caprio e Nolan, il volto e la mente di un attesissimo capolavoro

Inception, locandina

C’è già chi ne parla come del film dell’anno, di un capolavoro che fa da spartiacque nella storia del cinema, che segna l’inizio di una nuova era. Fatto sta che Inception risulta già al terzo posto tra i film più votati tra tutte le pellicole esistenti. Finalmente questo film intenso arriverà in Italia (già tutto il mondo l’ha potuto vedere, siamo ultimi in classifica, dopo Cina e Pakistan, con la Svizzera) il 24 settembre e di certo sarà un successo.

Il regista Christopher Nolan aveva già dimostrato la sua capacità di saper mischiare piani diversi, senza confondere le acque, ma con coerenza ed onestà, in film come Memento (2000) e The Prestige (2006), ma in quest’ultimo lavoro raggiunge livelli ancora più alti. Raccontare la trama, per film come questi, non serve a molto, basti sapere che ci si muove in un mondo diverso, in cui il lato onirico non è riservato ai sognatori, ma diventa un terreno prezioso per conquistare ciò che si vuole. Il migliore a combattere questa battaglia è Cobb, egregiamente interpretato da Leonardo Di Caprio che, non ci si stancherà mai di dirlo, ha da tempo lasciato i panni da ragazzino dallo sguardo languido per diventare un attore a tutto tondo.

La bellezza del film risiede nella capacità di apparire di primo acchito un film d’azione, destinato alla grande distribuzione, e di essere invece un film stratificato, pregno di significato, che per essere del tutto apprezzato meriterebbe più di una visione. Il film riesce ad appassionare da subito, a catturarti nel suo microcosmo, tanto da lasciare addosso, a lungo, la sensazione di essere lì dentro. In questi tipi di film lo spettatore non può solo guardare, gli si chiede una partecipazione attiva, un livello d’attenzione che non stanca, perché ti ricompensa immediatamente, regalandoti orizzonti sterminati e capacità immaginativa.

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