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Prima esposizione europea di Kara Tanaka

La giovane artista americana Kara Tanaka approda per la prima volta in Europa alla Collezione Maramotti. La lettura delle sue opere non è immediata, è necessario avere una certa propensione per la filosofia

Opera di Kara Tanaka

Avere ventisette anni con all’attivo tante mostre non è da tutti. Soprattutto quando l’arte che si propone è così densa di significato, da travalicare i limiti fisici per esprimere concetti complessi. La Collezione Maramotti di Reggio Emilia continua il suo impegno alla diffusione della nuova arte, invitando questa volta l’americana Kara Tanaka ad esporre le sue opere. La mostra, dal titolo “A Sad Bit of Fruit, Pickled in the Vinegar of Grief” (Un triste pezzo di frutta, marinato nell’aceto del dolore), è stata ideata appositamente per lo spazio. L’installazione sembra a prima vista molto semplice, lineare, ma richiede un certo sforzo agli spettatori.

Il titolo appare come un suggerimento ad andare oltre, quelli che ci troviamo davanti, infatti, sono solo tredici tavoli per imbalsamatori, bianchi, lucidi, con timidi rigagnoli di sangue che spariscono negli scarichi di alluminio. Ciò che manca è il corpo – il triste pezzo di frutta, la natura morta assente – che è come se fosse evaporato. Nella cultura occidentale, in cui il corpo e la sua eterna giovinezza sono il mito onnipresente, risulta dissacrante, e tende a spostare l’attenzione, a far saltare i binari del "materiale" per correre su quelli dell’"immateriale". È uno sforzo intellettuale quello che si richiede, la capacità di andare oltre, di saper cogliere un possibile futuro, in cui il conflitto tra corpo e inesorabile passare del tempo verrà risolto con il dissolversi del primo, in modo da eliminare il secondo.

È presente una tensione verso il cosmo, come se l’uomo, rinunciando al corpo e all’ossessione dell’immortalità, potesse diventare pura coscienza, vagare nell’infinito. La lettura delle opere non è immediata, come detto, è necessario avere una certa propensione per la filosofia per cogliere appieno il concetto di fondo. La mostra è accompagnata da un volume, con un testo di Mario Diacono, edito da Gli Ori.

Dal 24 ottobre 2010 al 31 gennaio 2011
Collezione Maramotti – Ex stabilimenti Max Mara
Via Fratelli Cervi, 66
Reggio Emilia

Ingresso gratuito
Giovedì e venerdì, dalle 14.30 alle 18.30
Sabato e domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00

Per ulteriori informazioni:
www.collezionemaramotti.org

Didascalia opera:
Kara Tanaka
A Sad Bit of Fruit, Pickled in the Vinegar of Grief, 2010
particolare dello scarico di uno dei tavoli

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