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Murakami a Roma

Colorati personaggi e tradizione giapponese si incontrano nelle opere dell’artista giapponese

Takashi Murakami
AP

Ci si rende conto del fatto che l’immaginario dei cartoni animati giapponesi ha nutrito intere generazioni quando un artista come Takashi Murakami arriva ad esporre nelle maggiori gallerie del mondo. Le sue opere sono intrise di uno spirito fanciullesco, colorate come fumetti, divertenti come i manga più buffi.

Per capire davvero l’artista bisognerebbe però fare un giro in Giappone. Solo lì, infatti, ci si rende conto del fatto che quello che lui rappresenta è il suo mondo. E’ un paese in cui pupazzetti buffi vengono usati sulla cartellonistica stradale, in cui i registri seri si trasfigurano, prendendo sembianze giocose, un luogo in cui l’infanzia non finisce mai. Tutto questo entra nelle tele di Murakami.

Ma accanto al mondo strettamente contemporaneo vive quello più tradizionale, in una fusione inscindibile tra le due realtà, e ciò avviene in Giappone così come nelle opere del pittore. In sintesi, Murakami “è” il suo paese. Forse è per questo che è diventato uno dei rappresentanti più importanti della sua cultura. Capace di mischiare il registro alto, con mostre in importantissime gallerie, e quello basso, con commercializzazione di gadget da lui creati, si afferma come un artista poliedrico, capace di appassionare un pubblico vastissimo.

Presso la Gagosian Gallery di Roma presenterà una serie di nuovi lavori inediti, stavolta apertamente ispirati alla pittura giapponese più tradizionale. Si tratta di due enormi opere, denominate nella cultura giapponese Unry-zu (alla lettera “dipinto di dragone e nuvole”): Dragon in Clouds – Red Mutation e Dragon in Clouds – Indigo Blue, composti ciascuna da nove pannelli per una lunghezza totale di diciotto metri. In questa occasione appare evidente il richiamo alle sue prime esperienze pittoriche, iniziate in modo molto classico, presso l’Università delle Arti di Tokyo. Un Murakami un po’ diverso, quindi, ma non meno coinvolgente dal punto di vista emotivo.   

Dal 13 novembre 2010 al 15 gennaio 2011
Gagosian Gallery
Via Francesco Crispi, 16
Roma

Da martedì a sabato, dalle 10.30 alle 19.00

Per ulteriori informazioni:
www.gagosian.com


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