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Capossela dedica il suo nuovo lavoro al mare

In uscita il 26 aprile “Marinai, Profeti e Balene”. Un lavoro, intenso, sulla profondità del destino e del mare

Vinicio Capossela
Photo by Elettra Mallaby

Di ritorno dal suo “20 YEARS SHOW”, che ha toccato oltre a Londra anche Parigi, Zurigo e Colonia, Vinicio Capossela annuncia il nuovo doppio di inediti “Marinai, Profeti E Balene”, in uscita il 26 aprile (La Cupa/Warner), a tre anni dal suo precedente lavoro “Da solo“.

Il nuovo lavoro, come si legge sul sito, è “un’opera sul fato, sul viaggio e il mare come metafora e scenografia del destino umano. Da Omero a Dante, da Melville a Conrad, è un disco che trova ispirazione nella letteratura di tutti i tempi e in cui risuonano il mito, le voci di marinai, di profeti e balene”. Il doppio cd è composto da diciannove tracce oniriche, colte e psicologiche che parlano del mare e della vita e delle loro profondità. Le tracce sono divise in due album, uno «oceanico e biblico» e l’altro «omerico, mediterraneo».

E il cantautore nato in Germania da genitori irpini – ma di casa tra Bologna e Milano – partirà proprio dal mare per presentare il suo nuovo show fortemente caratterizzato dai temi del disco. Primo approdo sarà infatti Genova, al Teatro Carlo Felice il 27 aprile. Il viaggio proseguirà nei teatri di molte città italiane e impegnerà l’eclettico artista almeno fino al 27 maggio, quando “sbarcherà” a Roma, all’Auditorium della Conciliazione. Dopo una pausa la tournée riprenderà in estate nelle località nelle quali si respirerà brezza marina.

Sempre acclamato dalla critica e dal pubblico, Vinicio Capossela ha dimostrato nel corso del tempo la sua abilità nello stringere uno stretto rapporto tra musica e letteratura. Il cantautore, “scoperta” del manager di Guccini, ha esordito nel 1990 con “All’una e trentacinque circa”, vincendo il Premio Tenco per la migliore opera prima. Da quel primo album il suo cammino non si è mai arrestato, e ha esplorato di album in album nuovi mondi, nuove atmosfere, sempre affascinato dal mondo della magia, del racconto, del mito e della favola, ma anche dai sordidi vicoli notturni in cui si consuma l’umanità più marginale, che nelle sue canzoni diventa eroica.

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