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Il Food Design nella cantina dei vini

Vino e bottiglie di ogni genere cambiano aspetto grazie al food design applicato ad etichette e packaging creativi

Parfume de Sonsierra

L’abito non fa il monaco e quindi, per similitudine, l’etichetta non fa il vino. E se invece fosse proprio la bottiglia ad attirare l’attenzione? Il Food Design è anche questo: estetica funzionale alla scelta, perché il collezionismo nella cantinetta dei vini può essere anche astemia!

Trasformare l’acqua in vino non si può, ma travestire una bottiglia in qualcos’altro, certamente sì e, almeno in questo caso, con risultato strabiliante. L’idea dello stilista madrileno David Delfin, infatti, è quella di realizzare un opera di packaging assolutamente glamour: Parfume de Sonsierra è un vino in edizione limitata, la cui bottiglia imita nel design un elegante flacone di profumo. Semplice quanto d’effetto, si tratta di un parallelepipedo in vetro nero contenuto in una scatola bianca con rifiniture in nero, molto stile Chanel.

I libri, a volte, si fanno scegliere dalla loro copertina, così come certi dischi. E se lo stesso principio valesse per le etichette dei vini? Questione di packaging, ma anche di filosofia aziendale, secondo gli australiani dell’impresa vinicola Some Young Punks. Coloratissime etichette in stile retrò che nella Pulp Series straripa di pin-up ammiccanti, oppure nella collezione T’n’T rievoca mostri da letteratura fantascientifica anni 40 e 50.

Omaggio alla Pop Art dell’artista Joseph Albers, sono le etichette disegnate dalla graphic designer Meeta Panesar, concettuali, geometriche, ipnotiche, nelle due versioni a tutto colore o nel contrasto tra bianco e nero.

Infine, un packaging sicuramente di impatto che in più farà rabbrividire i puristi del vino in bottiglia di vetro è l’idea su cui si basa Versus Wine Puch contenitore/dispenser in plastica, con rubinetto a vite che ricorda le taniche dell’acqua per il campeggio.

Infine per ubriacarsi di design

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