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Bolzano tra misticismo e natura

I dintorni del capoluogo altoatesino sono ricchi di magia e relax: per una pausa tra montagne e valli assolate ecco cosa fare

Castelfeder Bolzano

Lavoro, scadenze, famiglia, figli, caldo, nonni, ferie, mare, montagna, soldi, bollette…STOP! Concedetevi pochi minuti di pausa, spegnete testa e cellulare, chiudete gli occhi e immaginate…silenzio, tanto silenzio, molto ma molto rilassante; aria, fresca, frizzante, rinvigorente; verde di prati e di boschi; montagne e valli assolate e poi profumi, di casa, di buono, di vita.

Ogni tanto un po’ di quiete è d’obbligo per ricaricarsi e tornare alla grinta di sempre. Se è un angolo di pace quello che state cercando, nella provincia di Bolzano ne potrete trovare diversi ma tutti ugualmente belli e particolari. Oasi circoscritte poco lontano da luoghi conosciuti ma ciascuna con un proprio “segreto” e fascino misterioso.

Nei pressi di San Michele Appiano alle pendici della Mendola si trovano per esempio le famose buche di ghiaccio, ideali per godere un po’ di refrigerio dal calore dell’estate. Grandi quanto delle grotte funzionano a mo’ di condizionatori naturali da cui fuoriescono correnti di aria fredda provenienti dalle cavità delle rocce di porfido che creano delle piccole formazioni di ghiaccio. Così non è raro incontrare in questo avvallamento piante tipiche alpine – rododendri, mirtilli e rose alpine – accanto alla vegetazione mediterranea.

Fascino magico ed esoterico è emanato dagli Stoarnen Mandin, un esercito di oltre 100 piccoli uomini fatti di pietra arenaria e posti a 2000 metri sul mare, in Val Sarentino. In uno dei punti panoramici più belli delle Alpi Sarentine con la vista che arriva fino alle Dolomiti si trova questo antico mistero la cui origine pare potersi identificare nell’età della pietra e che da sempre è luogo di culto per celtici e stregoni. D’altra parte basta vedere gli Stoarnen Mandin avvolti nella nebbia per captarne la potenza esoterica. Sull’altopiano del Renon, sopra Bolzano tra Longomoso e Monte di Mezzo, si può ammirare il fenomeno delle “grandi piramidi”, stalagmiti alte fino a 30 metri formatesi all’aperto grazie all’erosione di rocce moreniche in tarda epoca glaciale.

Sopra il paese di Magrè, sul Monte di Favogna, la natura ha “costruito” una grande terrazza fatta di boschi, prati e acqua e abitata da diversi inquilini di flora e fauna dal gambero di lago alle orchidee, dalle cicale alle secolari sequoie. E’ uno dei tanti biotopi di cui è ricca la regione dell’Alto Adige costituita in prevalenza da boschi e montagne. Ma non è solo lo zampino di Madre Natura a rendere speciali i luoghi è anche l’uomo, che ha compreso che la qualità della sua vita è direttamente proporzionale alla cura dell’habitat e dell’ambiente circostanti. Ne è un esempio la micro – comunità di Reinswald (San Martino) in Val Sarentino, che in armonia con il paesaggio ha creato una solida rete sociale intrinsecamente legata ai ritmi della terra e delle stagioni.

Indirizzi utili
www.bolzanodintorni.info

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