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Tutti i premi del Festival in laguna

Alexander Sokurov con “Faust” si aggiudica la 68ma edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Non arrivano sul podio i film italiani in gara

Aleksandr Sokurov con Leone d'oro
AP

Che fosse un film bellissimo lo si sapeva già, ma fino all’ultimo non si è data per scontata la vittoria del “Faust” di Aleksandr Sokurov, che invece ha trionfato alla 68 edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Un meritatissimo Leone d’Oro per il quarto capitolo della tetralogia del regista russo, che scandaglia il concetto di potere.

E così dopo “Moloch” (1999) sulla figura di Hitler, “Toro” (2000) su Lenin e il “Sole” (2005) sull’imperatore giapponese Hirohito, arriva il mefistotelico Faust, di grande impatto visivo, nonostante il budget ridotto e le scenografie spesso scarne.

Non arrivano sul podio i film italiani in gara, ma “Terraferma” di Emanuele Crialese ottiene l’importante riconoscimento del Premio Speciale della Giuria, oltre a portare a casa il premio Francesco Pasinetti, assegnato dal SNGCI (Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani). Delusa Cristina Comencini, forse più per i fischi e le risate in sala, durante la proiezione del suo “Quando la notte”, che per l’assenza di premi, mentre Gianni Pacinotti, con “L’ultimo terrestre”, può considerarsi soddisfatto per essere arrivato con un’opera prima a Venezia, dimostrando così il suo talento versatile, che l’ha fatto passare con facilità dal fumetto alla macchina da presa, prima con i surreali corti di “Santa Maria Video” (girati con mezzi di fortuna) e poi con il suo primo vero film.

Il Leone d’Argento è andato a “People Mountain People Sea” di Cai Shangjun, arrivato a sorpresa a Venezia, probabilmente per aggirare i possibili problemi di censura del regime cinese, vista la descrizione di una società degradata. Il poliedrico Michael Fassbender, capace di passare da un film-fumetto come “300” di Zack Snyder ad una sorta di kitchen sink drama come “Fish Tank”, di Andrea Arnold (il cui “Cime Tempestose” vince il Premio Osella per la Miglior Fotografia, realizzata da Robbie Ryan), vince la Coppa Volpi per “Shame” di Steve McQueen, mentre il suo premio gemello, al femminile, va ad Deanie Ip, per “A Simple Life di Ann Hui”. Cala così il sipario, tra polemiche e soddisfazioni, e lanciando nelle sale alcuni dei film più belli visti in laguna.

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