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Crazy Horse, il cabaret dell’eros compie 60 anni

Il cabaret avanguardista più famoso del mondo, il Crazy Horse di Parigi, celebra quest’anno i sessant’anni di show, coreografie, spettacoli e varietà

Crazy Horse
Foto @ AP

Frangetta, dimensioni del seno, forma dei capezzoli, rotondità del sedere, altezza e peso: sono i requisiti fondamentali per diventare una ballerina del Crazy Horse. E divieto assoluto di ritocchi estetici. Il celebre cabaret parigino seleziona le protagoniste dei suoi spettacoli con criteri rigidissimi, di modo che siano sexy sì, ma soprattutto molto somiglianti l’una con l’altra: questione di effetto scenografico, naturalmente.

Parigi ospita il più famoso cabaret del mondo dal 1951, e quest’anno ne festeggia il sessantesimo compleanno. Sei decenni di danza, spettacolo, coreografie, costumi, erotismo, strip tease. Fondato da Alain Bernardin, il carattere anticonformista e provocatorio del locale in Avenue George V, nel cuore della città, a due passi dagli Champs-Elysée, lo rese immediatamente celebre. Artista avanguardista, Alain Bernardin voleva riuscire a dar vita ad un luogo dove la bellezza della donna si coniugasse con l’arte e la performance, e all’epoca l’esplosione del burlesque, dei musical, del cabaret divennero il connubio perfetto. Con ospiti spesso celebri, come Chrles Aznavour, il Crazy Horse è diventato ben presto un luogo leggendario.

Negli anni ’60 l’avvento della pop art e della Nouvelle Vague hanno influenzato gli show del cabaret, arricchiti da effetti moderni che riflettevano i cambiamenti culturali: coreografie sempre più articolate, costumi di scena sempre più estrosi, giochi di luce, musiche, diedero al Crazy Horse quel carattere che rimarrà impresso fino ad oggi.

Gli spettacoli sono numerosi, al momento la novità si chiama Désirs, ma il programma è vastissimo, da show storici come God Save our Bareskin (un cambio della guardia inglese versione sexy cabaret) a quelli interpretati da special guest internazionali come Dita Von Teese. L’erotismo degli show al Crazy Horse non consiste tanto nel nudo o nella sensualità delle ballerine, ma viene quasi decontestualizzato e soppiantato dallo splendore dei giochi di luce, dai movimenti dei corpi accompagnati da musica, ombre e colori, dalle coreografie a tratti quasi circensi tanto sono magiche.

Il cabaret più all’avanguardia di Parigi è diventato un vero simbolo della città, tanto ammirato anche oltreoceano da essere richiesto a Las Vegas: nel 2001, in occasione del cinquantesimo anniversario, per la prima volta lo spettacolo si è trasferito nella città dei casinò. Oggi lo storico locale non è più nelle mani della famiglia Bernardin, che ha passato il testimone ad Andrée Deissenberg, ma non si è assolutamente fermato, anzi continua ad essere quel faro avanguardista in una città già tanto ricca di arte e cultura come Parigi.  

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