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Glamour a costo zero (o quasi)

Con la crisi che incombe occorre ingegnarsi: ecco come avere il guardaroba pieno – e griffato spendendo poco

Ragazze in abiti colorati

La necessità aguzza l’ingegno. Partendo da questo presupposto, l’esigenza – per carità, non vitale, ma pur sempre impellente – di avere un guardaroba degno di nota può essere di quotidiana (vedi alla voce ‘dress code’ al lavoro per esempio). Dunque, visto che le tasche di questi tempi non sono particolarmente piene, pretendere di vestire ogni giorno con un outfit diverso o quasi è pura follia: se non siete Paris Hilton occorre ingegnarsi per avere un guardaroba pieno, e possibilmente griffato! E non parliamo solo di fare acquisti nei colossi low cost, negli outlet o durante i saldi, ma di vere e proprie tendenze che cambiano il concetto di shopping.
Non sono più una novità, ma oggi più che mai si rivelano utili: gli swap party, invenzione d’Oltreoceano diffusasi a macchia d’olio anche in Europa, sono l’occasione perfetta per lo shopping a budget zero. Partecipate a scambi di vestiti ‘ufficiali’ oppure organizzatene uno a casa: è sicuro al 100% che tra i capi messi da parte da qualche amica ci sarà quello perfetto per voi, e viceversa.
Se lo ‘swap’ non dovesse bastare, arriva dall’Inghilterra una nuova tendenza, il ‘dress sharing’ o ‘dress crossing’. Si tratta di shopping collettivo, ovvero gruppetti organizzati (di quattro persone mediamente) di amiche, sorelle, cugine,  che vanno a fare acquisti tutte insieme dividendo la spesa. In questo modo vi potrete permettere i capi costosi pagandoli un quarto. L’unico limite sta nella vostra capacità di gestire gli scambi, e per non litigare occorre organizzare una sorta di rotazione degli abiti.
Un altro modo per vestire griffate dalla testa ai piedi senza sborsare cifre da capogiro è… affittare i vestiti. Anche questa idea nasce in Gran Bretagna, da un gruppetto di fashioniste che danno vita a Cinderella-me, un sito dove si possono noleggiare borse cult (tipo la Birkin) per un mese o una settimana. In Italia il sito di riferimento si chiama VanityLady. Ma c’è anche Myluxury.biz, o Bagandco, e addirittura la versione dedicata ai gioielli Jewmia.it. Si tratta di occasioni per indossare quel capo Chanel che tanto avete sognato, accompagnarlo da una borsa Prada e da un sandalo Lanvin… senza ipotecare la casa. Naturalmente hanno tutti un regolamento rigido per quanto riguarda prenotazioni, pagamenti, consegna e restituzione, nonché eventuali danneggiamenti. Il ‘lusso accessibile’ è un ossimoro, non c’è dubbio, ma aguzzando l’ingegno potrebbe diventare più reale che mai.