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Sotto il giubbotto Cécile

Cécile de France ha glamour da vendere e grinta da dimostrare. L’abbiamo incontrata in occasione della sua presenza in Laguna per il film Superstar

Cécile de France

Non sempre sullo schermo l’outfit delle donne in carriera è composto da tailleur e tacchi alti. Cécile de France è l’eccezione che conferma la regola. La grinta non è sostenuta solamente da altezze chilometriche. L’attrice belga, arrivata a Venezia per presentare “Superstar”, sfoggia infatti nella pellicola un look mascolino composto da giubbotti abbondanti e tanta attitudine grintosa. Ecco cosa ci ha raccontato durante un’intervista esclusiva.
Cécile, il tuo nuovo film descrive l’incubo che si può vivere quando si diventa una celebrità. Ti riconosci in qualche modo con il protagonista vittima della celebrità?
A dire la verità, non ci rinuncerei mai. La vivo bene e con positività. Mi permette sempre di più di scegliere i ruoli che voglio.

Ti capita di essere inseguita dai paparazzi?
Mai. Non succede mai. La mia vita privata non è cambiata: sono sempre io, la mamma che porta il figlio a scuola tutte le mattine e poi va a riprenderlo.

Adesso però sei esausta dopo aver rilasciato decine e decine di interviste…
Non avrei mai pensato che il mio lavoro sarebbe stato anche rilasciare centinaia di interviste! È una cosa pazzesca: da una parte amo parlare del mio lavoro e del rapporto che si instaura con i registi che mi dirigono. Dall’altra non amo parlare troppo di me al di fuori dei personaggi che interpreto. Potrei però riassumermi in poche parole, non ho mai pensato che sarei stata un’attrice, ma ho sempre amato raccontare le storie. Una volta ho letto una poesia ad alta voce in classe: è stato bellissimo, tutti hanno applaudito… Eccomi qui vent’anni dopo, sono un’attrice di teatro e cinema!
C’è un lavoro che non faresti mai per nulla al mondo?

La hostess. Pensateci un attimo: sei obbligata tutto il tempo a essere di buon umore. Sorridere diventa il tuo lavoro. Anche quando hai una giornataccia!
In "Superstar" interpreti una produttrice televisiva mentre in "Hereafter" Clint Eastwood ti ha affidato il ruolo di una conduttrice TV. Avrai di certo studiato bene quel mondo. Pensi che sia un mondo crudele come vediamo in quei film?
E’ è un mondo cinico. In "Superstar" il mio personaggio lavora in TV e ha imparato a sfruttare la gente e manipolare l’audience. Ha dimenticato le regole del giornalismo, ovvero quella di cercare la verità. Eppure l’incontro con il protagonista la segnerà profondamente.

E per quanto riguarda il culto della TV trash e i reality show? Hai un qualche guilty pleasure televisivo?
La verità è che la TV non mi piace affatto e la guardo raramente. Anzi direi di guardarla solo quando i miei figli sono stufi di vedere sempre lo stesso DVD 200 volte!

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