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Robert Redford in bianco sta con Obama

Look indeciso ma orientamento politico di ferro. Robert Redford porta l’impegno al lido veneziano

Robert Redford - Sibylle Szaggars
AP

E’ il divo dalla carriera inossidabile, lo splendido ultra settantenne, Robert Redford continua a realizzare film impegnati come regista ed a mettersi in gioco davanti alla cinepresa come attore. Delle coordinate dello star system, eterna bellezza e giovinezza aiutata dalla chirurgia estetica, non sa che farsene. Con vigore e gloria porta benissimo i suoi anni e arrivato a Venezia, per presentare il suo ultimo film di genere thriller-spionistico “The company you keep”, sfoggia un look sportivo. L’attore infatti, azzecca per lo sbarco a Venezia, una delle tendenze del prossimo autunno/inverno: la coppola. Stilisti come D&G, l’hanno già proposta per lo stile maschile, tra tradizione e glamour. Redford la indossa bianca, su jeans e maglietta nera. Se l’accessorio è cult e il bianco può andare per l’incontro con i giornalisti, siamo ancora in un’atmosfera informale, per il red carpet la scelta del colore neutro stona parecchio. Infatti l’attore indossa, in sintonia con l’outfit della moglie Sibylle Szaggars, un abito totalmente bianco portato su una polo nera. Stessa tonalità per Sibylle, abito bianco di pizzo e pochette argentata.

Anche se Redford sottolinea il look sbarazzino indossando un anello, l’impressione generale è che la scelta del bianco, seppur intonato con gli abiti della consorte, sia decisamente poco adatto per la serata. Ma se l’outifit è indeciso e traballante, non si può dire lo stesso dell’orientamento politico di Redford, che dichiara senza mezzi termini: ”Io sto con Obama”. E continua così :“La campagna elettorale è una gara tra due posizioni: Obama che crede che cambiamento sia inevitabile e vada governato e i repubblicani che vogliono che nulla cambi”. Ma c’è spazio per parlare anche di giovani: “Le generazioni sono soggette al tempo in cui si trovano. Il giornalismo era diverso, all’epoca della guerra in Vietnam, le condizioni diverse, niente internet e computer, non c’era tecnologia che ha reso disponibili le informazioni, ma oggi è più difficile sapere cosa rappresenti la verità. Il cambiamento inevitabile, accadrà che lo vogliamo o meno”. Redford, dall’alto della sua professionalità vuole trasmettere un messaggio: “Ogni generazione ha l’occasione di guidare il proprio tempo. Mi rende triste vedere che la mia generazione ha talmente corrotto questa, che ora non sanno come fare. Spero di consegnare un’indicazione per guidare piuttosto che una cosa corrotta”. Dopo la permanenza a Venezia di una sola giornata, è già tempo di ripartire per Robert, i tanti impegni, non solo quelli politici, lo chiamano.