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Gucci pensa all’ambiente

Un accordo tra la maison e il Ministero dell’Ambiente ridurrà l’emissione di gas serra nella produzione Gucci

Frida Giannini
AP

La settimana della moda è un momento speciale per gli incontri e per parlare non solo di business ma anche di modelli di sviluppo che tengano conto dell’impatto sull’ambiente. Gucci, storica maison fiorentina, è la prima azienda del lusso a siglare, ieri mercoledì 19 settembre, un accordo con il Ministero dell’Ambiente per valutare insieme l’impatto ambientale di alcuni dei prodotti più rappresentativi targati Gucci. E’ questo l’obiettivo alla base dell’Accordo Volontario siglato in apertura della Settimana di Milano Moda Donna e in coincidenza della sfilata primavera/estate 2013 di Gucci. Protagonisti del patto, Corrado Clini, Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, e Patrizio di Marco, Presidente e CEO della maison fiorentina.

Il calcolo dei cosiddetti "eco-costs", mira ad un’attenta valutazione delle emissioni di CO2 prodotte all’interno della propria filiera produttiva, con l’obiettivo di ridurle e arrivare ad avere dei processi e prodotti certificati secondo norme e standard internazionali. Grande l’impegno di Gucci nel sostenere per prima l’iniziativa. Ma non finisce qui. Il monitoraggio riguarderà anche la valutazione dell’impatto etico-sociale, attraverso un monitoraggio dei parametri di qualita del lavoro e della vita delle persone e comunita coinvolte. Infine la parola d’ordine è trasparenza. Grazie all’accordo si individueranno gli interventi economicamente piu sostenibili ed efficienti per ridurre le emissioni di gas a effetto serra. I prodotti nati da questo processo saranno accompagnati da un’etichetta che ne raccontera la storia in termini di risorse utilizzate e manodopera coinvolta: una fotografia puntuale sull’identita del prodotto alla luce dell’impatto generato nel corso del processo produttivo sull’ambiente, sul territorio e sulle persone, a partire da fine 2013. “Quest’importante iniziativa in collaborazione con il marchio Gucci, un’azienda simbolo del made in Italy di eccellenza – afferma Corrado Clini, Ministro dell’Ambiente – e un ulteriore segnale della crescente attenzione che le imprese italiane stanno rivolgendo alla sostenibilita dei processi produttivi”. Sono molto orgoglioso di aver stretto un accordo di tale rilevanza con il Ministero dell’Ambiente, – testimonia Patrizio di Marco, Presidente e CEO di Gucci – un ulteriore passo avanti all’interno del nostro percorso di miglioramento continuo verso un Valore Sostenibile. Moda, artigianalita e responsabilita sociale sono gli elementi portanti del nostro DNA, una combinazione unica che ci rende diversi da tutti gli altri marchi del lusso”. Un segnale importante del sistema moda che può sensibilmente cambiare la mentalità di molte altre aziende.