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Pedalare nel futuro

Mentre Legambiente sottolinea il sovraffollamento automobilistico nelle metropoli, il mercato delle bici propone soluzioni sempre più rivoluzionarie e hi-tech

Ragazzo con bici

Una società che ha bisogno di pedalare, non solo nel senso della produttività, ma soprattutto in termini di spostamento fisico che esclude i mezzi comuni di trasporto e sposa l’utilizzo della bicicletta. Inutile elencare i benefici fisici scaturiti dall’adottare la bici come mezzo di locomozione privilegiato, meglio partire da un altro dato. Ad oggi le auto sono troppe. Nel 2011 a Roma, si contano 69 auto ogni 100 abitanti; troppe macchine che significano inquinamento, stress fisico da traffico e ricerca del parcheggio, mentre i mezzi pubblici non rappresentano una valida alternativa. Funzionano poco e male. L’offerta si è infatti ridotta, negli ultimi dieci anni, da 73 a 64 km/vettura per abitante. Sono i dati che emergono dal dossier di Legambiente Roma e Lazio 2001/2011, un decennio d’ambiente, presentato in occasione della “Settimana europea della mobilità sostenibile”, dal 16 al 22 settembre 2012, e che costringono ad un nuovo approccio all’uso di bicicletta, diventata ormai una delle poche alternative possibili per il cittadino.

Se ancora c’è chi storce il naso di fronte alla possibilità di trovarsi di fronte ad un ferro vecchio cigolante e lento, è ora di cambiare mentalità: il mercato si è evoluto, è in crescita del 7,5% tra il 2012 e il 2018,  ed è sufficiente attrezzarsi con le nuove tecnologie che permettono prodotti sempre più innovativi, decine di comfort e prestazioni decisamente competitive per adottare il bike lifestyle.

Tra le novità, la prima arriva direttamente dalle Paralimpiadi e riguarda il peso della catena. Durante la manifestazione sono state utilizzate catene high-tech, più leggere e resistenti, montate sulle speciali biciclette utilizzate dal team olandese alle Paralimpiadi. Per la prima volta, il rullo girevole che collega le maglie della catena è stato prodotto con una poliammide 46 e non in acciaio, un progetto che ha visto coinvolti il gruppo chimico DSM, produttore della resina Stanyl, l’unione ciclistica olandese KNWU e il costruttore di catene per biciclette KMC. Meno peso uguale meno fatica nel far muovere il mezzo e più velocità.

Un discorso a parte lo merita la ebike, la bicicletta elettrica. Grazie a un piccolo motore elettrico da 25 watt, montato sulla ruota posteriore, aiuta chi è al manubrio nelle salite o in tutte le condizioni di difficoltà. Un esempio di design, è il modello Pedelec tourer 7, presentato durante il salone Eurobike a fine agosto 2012. Sensore dotato di cambio intelligente e design retrò. Infine la tecnologia si sbizzarrisce specialmente con gli accessori. C’è il casco fluorescente che si carica con l’energia solare, la luce che si autoregola a seconda di come e dove guidi e i sistemi di bloccaggio e organizzazione dello spazio come Cycloc, oggetto in grado di accogliere bici da corsa, mountain bike e city bike appendendole al muro. Due fori infine consentono il bloccaggio del mezzo al muro. Gli appassionati gioiranno delle novità, un po’ meno entusiasti saranno i pigri; le scuse per continuare a prendere la macchina stanno decisamente esaurendosi a vista d’occhio.

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