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I graffiti invadono il Palais de Tokyo

Vandali al Palais de Tokyo? No, i graffiti nei sotterranei del grande museo parigino sono frutto dell’intervento di due artisti come Lek e Sowat

Lek & Sowat, Intervention in situ
Projet Mausolée, 2010. © Lek & Sowat. Photo: Thias (PGC)

Gli spazi secondari, gli ambienti vergine, sono la tela perfetta su cui gli street artist possono dar vita alle loro opere. Il Palais de Tokyo di Parigi ne ha molti di spazi secondari: decine e decine di metri quadrati tra sotterranei e gallerie che non vengono utilizzati per le esposizioni, ma fungono semplicemente da ‘non luoghi’ che corrispondono a determinati standard di sicurezza. Ebbene, ora questi spazi inutilizzati sono diventati, a partire dai primi giorni di dicembre e fino al 1 settembre 2013, gallerie d’arte che hanno ripreso vita grazie ai graffiti di due grandi artisti come Lek e Sowat. Con la collaborazione di numerosi altri street artist, i ‘non-luoghi’ del celebre museo parigino sono rinati sulla base del progetto ‘Mausoleé‘ (nella foto), un esperimento di urban art in cui i due creativi hanno riconvertito i 40.000 mq di un supermercato abbandonato in spazio d’arte.
Lek è un noto graffitista di Parigi, artisticamente cresciuto tra Chapelle e Stalingrad, zone pregne di street culture, mentre Sowat è un artista franco-americano noto tra Marsiglia e Los Angeles.

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