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Girls in Tech: il business è rosa

Girls in Tech arriva nella penisola. L’associazione cerca di coinvolgere le figure femminili nel mondo della tecnologia e dell’imprenditoria

Ragazza con pc

Una rete in rosa che promuove sviluppo e imprenditoria al femminile; che parla con le donne e ne promuove l’originalità e la creatività. Per parlare di tech business in salsa rosa. Girls in Tech (Git) apre Capitolo Italia, con sede a Milano e costituisce il paradigma italiano del progetto che ha già conquistato una fetta di pianeta. Girls in Tech è un social network entreprise nat nel 2007 dalla mente di Adriana Gascoigne, e teso a migliorare e realizzare l’impegno, il coinvolgimento, la formazione e l’empowerment della figura femminile nel mondo della tecnologia e dell’imprenditoria. Un luogo virtuale di incontro ma con una solida convinzione alla base.

Il tech business è un affare per le donne. Per questo il progetto propone anche corsi di formazione professionale che comprendono, laboratori didattici e conferenze, networking, e momenti di incontro con le aziende. In Italia il portale mira a diventare un punto di riferimento per le donne italiane che lavorano nel settore della tecnologia in modo da mettere in comune esperienze e professionalità. Già nel 2013 comincerà l’attività di Git, con un launch event che metterà l’accento sulla figura femminile che ricopre ruoli prestigiosi nel settore della tecnologia e dell’innovazione in Italia. Anche se il nostro paese appare sempre in affanno per raggiungere i numerosi obbiettivi dell’Agenda Digitale, non sono poche le donne che nel paese si distinguono per impegno nel mondo del tech.

La classifica di Girls in Tech delle 100 donne che si sono distinte nel settore tecnologico in Europa vede quattro italiane su cento. Diana Saraceni, Barbara Labate, Marina Tognetti e Sofia Barattieri. Ma Girls in Tech ha ancora molta strada da fare, ovviamente affrontata con entusiamo ed energia. L’organizzazione si dichiara aperta nel ricevere nuove sfide e nuova forza da tutte le donne che vogliono unirsi al progetto per ripensare un modello di lavoro sempre più tecnologico e sostenibile.

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