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I gioielli come gioco erotico: Betony Vernon

Betony Vernon è un’artista e antropologa che esplora la sfera sessuale, e contribuisce al piacere con la sua linea di gioielli erotici

Gioielli Betony Vernon
foto Credit Lara Giliberto

In questi giorni alcune delle sue opera sono visibili presso la Triennale di Milano nell’ambito della mostra ‘Kama – Sesso e design’. E nessun titolo meglio si addice all’arte di Betony Vernon, che di erotismo e creatività ha fatto un intrigante miscuglio, dando vita ad una apprezzatissima linea di gioielli erotici, Paradise Found. Ma andiamo con ordine, perché Betony Vernon non è una ‘semplice’ creatrice di gioielli, ma una designer che trascende dalla forma e dalla funzionalità degli oggetti. Antropologa sessuale, Betony ha deciso di dar voce al desiderio di smantellare i tabù che attanagliano la sfera erotica, perché la società secondo lei soffre della mancanza di piacere e non gode della libertà nell’esprimerlo.

20 anni di creazioni artistiche e di studi antropologici che vengono riassunti, almeno in parte, nel suo manifesto The Boudoir Bible (2013, edito in Italia da Rizzoli), il libro in cui Betony riflette sul fatto che tutti, senza pregiudizio alcuno, dovrebbero essere liberi di esplorare la propria sessualità fino ad esserne davvero soddisfatti. Pelle candida e lunghi capelli rosso fuoco, Betony incarna una bellezza antica con la sensualità di una pin-up e il mistero di una dark lady.

Vive tra Milano e Parigi, e non a caso: oltre all’eccellenza manifatturiera e l’avanguardia nel design che contraddistingue le due città, Betony è anche appassionata di moda; è stata stilista e modella, e ha contribuito con alcune sue creazioni di gioielli alle collezioni di Missoni, Gianfranco Ferrè, Alexander Wang. In Italia ha anche concluso gli studi, dopo essersi formata nella sua terra natia, gli Stati Uniti, prima a Firenze e poi a Milano. Nel 1992 debutta con la serie di gioielli chiamata Sado – Chic, ma è nel 2002 che la sua carriera subisce una incredibile ascesa. In quell’anno, Betony lancia Paradise Lost – Fine Erotic Jewelry, ed arriva il successo, non solo dal punto di vista creativo: è oggi una delle voci più acclamate per seminari e conferenze che riguardano l’eros e tutte le sue accezioni creative, legate al mondo dell’arte e del design, scrive libri e presenta mini-serie didattiche televisive (nel 2008 con MTV Italia produsse e condusse ‘Le Boudoir’)

Tuttavia non crediate che si tratti di sex toys: gli erotic jewels sono gioielli, accessori, abbellimenti per il corpo che evocano la sfera erotica in un tripudio di surrealismo e fantasie piccanti. Perturbanti e ironici gioielli-giocattolo, raffinati e mai volgari, evocativi e non per forza espliciti, con la doppia funzione di abbellire il corpo e intensificare il piacere sessuale. I materiali sono nobili e pregiati, ogni pezzo è fatto a mano, il design è così elegante che, a differenza dei sex toys, non possono finire nascosti in un cassetto.

La sua missione? Aumentare il potere di donne e uomini nel provare e condividere piacere. Nella mostra milanese ‘KAMA – Sesso e design’ potete ammirare alcune sue sculture: l’artista infatti non smette di esplorare e ultimamente si è avvicinata al marmo come materiale da plasmare.

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