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Che forma ha il gusto?

Il Mart di Rovereto indaga l’arte della progettazione industriale e del design sperimentale applicata all’alimentazione

Florence Doleac - Couvercle en Biscuit
Florence Doleac - Couvercle en Biscuit

Tra chef che sono diventati veri e propri divi, reality show in cui ci si cimenta ai fornelli, serie imperniate sul concetto di pietanza, l’alimentazione è diventata guest star nel mondo dello spettacolo. Ma la creatività applicata al cibo non è fatta solo di cucina, ma di estetica, concetti e progettazione: mai come prima il food design è al centro dell’attenzione, ed è proprio questo il tema della mostra ‘Progetto Cibo. La forma del Gusto’ che si terrà al Mart, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto. Il design sperimentale e l’arte della progettazione industriale legati all’alimentazione sono il focus di questa mostra in cui verranno esposte le creazioni di un folto gruppo di food designer.

Il percorso espositivo si suddivide in aree tematiche, e si apre con un omaggio al libretto “Good Design” pubblicato da Bruno Munari cinquant’anni fa nel quale il grande maestro insegnava a leggere i prodotti della natura, come ad esempio l’arancia, come fossero oggetti di design, sottolineandone, con ironia e rigore, le caratteristiche “funzionali e prestazionali”. Partendo da questo preludio, la mostra racconta alcuni cibi nelle loro forme tradizionali, quelle che noi identifichiamo con un connotato geografico (come il sushi, l’oliva ascolana, l’arancino, lo strudel): una precisa costruzione architettonica rende un alimento qualsiasi identificativo, e dietro questa progettazione esiste un forte compromesso tra immagine e gusto.

Come la creatività dei designer converga con la produzione industriale è il tema cruciale della mostra. Questo rapporto ha rivoluzionato il legame tra forma e contenuto, garantendo il successo di prodotti commerciali come il Bacio Perugina, il Ferrero Rocher, il biscotto Krumiro. Nell’indagine artistica per esempio verranno esposti vari tipi di pasta, progettati da autori come Giorgetto Giugiaro, Mauro Olivieri e Christian Ragot. L’industria alimentare ha cambiato radicalmente l’alimentazione e il nostro approccio al cibo, ed è ben lungi dal fermare la sua evoluzione. In questo contesto si intrecciano temi etici, ecologici, ambiti che riguardano la creatività e la standardizzazione.

La libertà espressiva dei food designer è oggi pressoché infinita: modulare forma e funzione è la pratica creativa che ha dato vita ad oggetti come la ‘Penna edibile’ di Martì Guixè, il ‘Golosimetro’ di cioccolato di Paolo Ulian e lo ‘Sugar Spoon’ di Marije Vogelzang. Ma in molti casi è la forma stessa di un prodotto ad essere pensata e sviluppata come elemento decorativo: in mostra si vedranno le gelatine di Bompas & Parr che riproducono la Cattedrale di St Paul a Londra, la ‘Bread Palette’ (fetta biscottata a forma di tavolozza) di Ryohei Yoshiyuki e lo ‘Speculoos’ di Delphine Huguet, biscotto che si adatta alla tazzina da caffè. Oggetti in cui si coglie un’ironia sottotraccia, che diventa invece distacco divertito nelle creazioni di Matteo Ragni, Diego Ramos e Enrico Azzimonti, raccolte in una sezione intitolata ‘Ironia, metafora e paradosso’.

Nella mostra saranno esposti anche oggetti di design realizzati con materiali alimentari: i gioielli di cioccolato di Barbara Uderzo, i servizi da tavola di pane di FormaFantasma o il ‘Decafè’ di Raúl Laurí Pla, vincitore del Salone satellite 2012 a Milano. La ‘Cioccolator’ di Alessandro Mendini, una calcolatrice a forma di tavoletta di cioccolato, o i ‘Popsicles’ di Putput, spugne sagomate come ghiaccioli, sono invece singolari esempi di oggetti di design che alludono al cibo. Infine, una sezione espone ricette particolari per chi ama elaborare cibi particolarmente sofisticati. Inoltre, un ricco programma di eventi coinvolge chef di livello internazionale, che realizzeranno delle serate di show-cooking nelle sale espositive: si potranno vedere in azione Gualtiero Marchesi, Daniel Facen, Davide Scabin, Claudio Sadler, Roberto Valbuzzi, Bruno Barbieri, Moreno Cedroni, Felice Lo Basso, Luigi Taglienti. E ancora, workshop con i designer daranno la possibilità di creare gioielli e sculture a partire dai prodotti del territorio, mentre produttori di prodotti alimentari locali durante tutto il periodo di esposizione offriranno piccoli omaggi al pubblico.  

La mostra è a cura di Beppe Finessi.

Progetto Cibo. La forma del gusto
Mart Rovereto – Corso Bettini, 43 38068 Rovereto (TN)
Dal 9 febbraio al 2 giugno
Biglietti: intero 11 Euro, ridotto 7 Euro. Gratuito fino ai 14 anni
www.mart.trento.it