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Edouard Martinet: l’alchimista di metallo

Da una bicicletta nasce una libellula, dalla macchina da scrivere un falco: ecco le sculture fredde e lucenti di Martinet

opere Edouard Martinet
sladmore contemporary

“Nulla si crea, nulla si distrugge tutto si trasforma” , citava il chimico francese Antoine Lavoiser nel Settecento. C’è chi, tre secoli dopo, su questo aforisma ha basato il suo lavoro.
Si perché Edouard Martinet, laureato in arte all’Esag di Parigi, graphic designer  e insegnante, dal 1990 ha iniziato a trasformare rottami e ferrivecchi in opere d’arte di grande prestigio.

Il suo lavoro consiste nel girare mercatini delle pulci e robivecchi alla ricerca di quei pezzi ormai in disuso come manubri di biciclette o tastiere delle macchine da scrivere, che daranno vita ad intricate sculture di animali metallici. I soggetti sono perlopiù insetti, passione che Martinet ha sviluppato fin da bambino, e che fa rivivere attraverso la realizzazione di oggetti eseguiti  con una chiarezza formale e brillante e una straordinaria eleganza di articolazione.
Il suo livello di virtuosismo è unico: non ci sono parti saldate ma ogni componente della scultura si inserisce nello spazio come se fosse un tassello di un puzzle casuale e perfetto. Questo dà alle sue forme una ricchezza visiva e uno spirito grazioso: attraverso il riciclo si crea un oggetto ben rifinito elegante e raffinato che si concede una nuova vita.

Ogni capolavoro è assemblato dall’artista con cura: si devono redigere diversi schizzi del progetto per dare una forma peculiare alla scultura. Questo processo richiede tempi indefiniti:  possono trascorrere anche sei mesi prima che tutte le parti combacino perfettamente tra loro.

Capita spesso di raccogliere i pezzi e lasciarli da parte finché non recupero quelli mancanti. Per la libellula, per esempio, ci sono voluti quindici anni” – ha raccontato Martinet – “Cerco di conservare le varie sezioni così come le trovo, senza alterarle. Voglio che i falchi diano l’impressione di spiccare il volo, le cavallette di saltare e le mantidi inaugurare il loro banchetto. Insomma, devono vivere“.

Tra i diversi modelli che l’artista francese ha realizzato senza utilizzare saldature troviamo : il pesce arrugginito che sembra vivo, lo struzzo con parti in metallo assortite con alcune viti e un gambero a base di cucchiai di metallo e di altri elementi da cucina. Ecosostenibili ma di gran gusto, dettagliati e fatti a mano: gli animali di metallo riciclato Martinet sono unici nel loro genere.

Dopo aver presentato alcune mostre e lavorato per la maison Hermès (che gli ha commissionato l’allestimento di una bouitique parigina), dal 2009 Martinet è stato incluso tra gli artisti rappresentati dalla gallery Sladmore Contemporary di Londra.
Sono molti a utilizzare parti di metallo per scolpire – ha dichiarato Gerry Farrell, direttore di Sladmore –  ma c’è qualcosa in quelle di Martinet che mi ha colpito immediatamente, sono magicamente realistiche e assemblate con estrema perizia“.

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