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Una mostra dedicata al Biodesign

Il design che si intreccia con gli elementi naturali, dai biocarburanti all’architettura sugli alberi, è protagonista di una mostra a Rotterdam

Moss Pott Table by Alex Driver and Carlos Peralta
Moss Pott Table by Alex Driver and Carlos Peralta

La creatività unita all’amore per l’ambiente sta dando negli ultimi anni frutti sempre più ambiziosi ed efficaci: il mondo del biodesign allarga gli orizzonti, intrecciando progettazione ed ecologia, prodotti umani e proprietà naturali. Una mostra a Rotterdam, presso The New Institute, omaggia tutto questo: ‘Biodesign – On the Cross-Pollination of Nature, Science and Creativity’ (Biodesign – Sulla impollinazione incrociata tra Natura, Scienza e Creatività).

Il curatore William Myers ha selezionato dozzine di progetti che illustrano come si possa integrare l’ecosistema a discipline come l’arte e il design: alberi che fungono da supporto a case e ponti, funghi che diventano ottimi isolanti o materiali da imballaggio al posto delle schiume sintetiche, foglie che crescono dentro lastre di vetro. ‘Biodesign’ inaugurerà il 27 settembre, e darà un assaggio di ‘futuro possibile’ ai visitatori, mentre fornirà materiale a cui ispirarsi, spunti vividi per artisti e designer, nonché scienziati. Accanto alle illustrazioni dei progetti, informazioni dettagliate forniranno indicazioni sui materiali utilizzati e sulle potenzialità della biologia applicata alla produzione. Non mancheranno eventi collaterali e attività legate al tema anche al di fuori delle mura del museo, in particolare alcune si terranno durante il World Food Festival di Rotterdam (una maratona gastronomica che si svolgerà dal 18 settembre al 27 ottobre).

La volontà di integrare i processi umani con la natura non è solo figlia del nostro tempo, bensì ha radici antiche. Tuttavia i cambiamenti climatici che oggi sono tangibili e il lento ma inarrestabile esaurimento delle risorse naturali, hanno dato un’impennata al bisogno di ristabilire un contatto con l’ecosistema e alla volontà di preservarlo. Idee semplicemente geniali, che effettivamente richiedono pochi costi e risorse, potrebbero mettere fine ad alcuni conflitti internazionali, a condizioni di sottosviluppo, allo sfruttamento intensivo della Terra e di chi la abita.

“Man mano che approfondiamo le conoscenze biologiche, ci troviamo a comprendere sempre di più quali meravigliose sofisticazioni siano potenzialmente utili al design. Diverse forme di vita, come i microbi che vivono in ambienti estremi, hanno un immenso potenziale per applicazioni nel campo della medicina e dell’architettura, per esempio”, afferma il curatore. L’esposizione  presenterà progetti che mirano ad integrare il quotidiano con la natura, e al tempo stesso la preservano; altri saranno più giocosi e provocatori, mirati semplicemente a instillare curiosità e far comprendere il potenziale di queste nuove tecnologie.

Nei prossimi anni The New Institute si propone di proseguire la ricerca su alcuni dei progetti associati a quelli esposti. L’istituto nasce a gennaio 2013 dalla fusione del Netherlands Architecture Institute con Premsela – Netherlands Institute for Design and Fashion e Virtueel Platform, istituto dedicato alla e-culture.

Biodesign: On the Cross-Pollination of Nature, Science and Creativity

The New Institute, Rotterdam
Dal 27 settembre 2013 al 5 gennaio 2014

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