Un altro passo in direzione Oscar, un altro importante riconoscimento a conferma di quanto il pubblico, i media, la critica straniera abbiano apprezzato il film di Paolo Sorrentino, La Grande Bellezza. Arriva dalla Gran Bretagna la terza grande onorificenza internazionale, ed è quella di Miglior Film Non in Lingua Inglese dei BAFTA Awards, il corrispettivo british degli Oscar. L’ennesima conferma di quello che non si esita a definire il capolavoro di Sorrentino, che sin dall’uscita nelle sale continua un testa a testa con il ‘rivale’ La Vita di Adele di Abellatif Kechiche, anch’esso in lizza come miglior film straniero (vincitore a Cannes).
E insomma dopo gli Efa e i Golden Globes arriva il terzo importantissimo riconoscimento dalla British Academy of Film and Television Arts, che innalza ulteriormente le aspettative. La storia di Jep Gambardella, interpretato da Toni Servillo, viveur di mezza età che si muove tra party, arte, mondanità e personaggi in declino fisico e intellettuale, è stata fortemente apprezzata all’estero. Ma la protagonista indiscussa del film è la città di Roma, tra scorci mozzafiato, angoli poco noti, cavalcate panoramiche all’alba, bella da stringere il cuore e commovente nella sua decadenza. Il film di Sorrentino è riuscito a riassumere proprio la “metafora della decadenza italiana” secondo il New York Times, che più di una volta, assieme ad altre decine di testate straniere, ha compianto il triste destino di un paese tanto splendido quanto in rovina. Paolo Sorrentino è riuscito ad esprimere questo concetto creando personaggi geniali e attraverso un’estetica a dir poco poetica.
Oltre a The Great Beauty, i vincitori dei Bafta sono stati 12 Anni Schiavo (di Steve McQueen) in assoluto come Miglior Film, mentre Gravity (Alfonso Cuarón ) ha ricevuto il primo premio tra le pellicole inglesi.
