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Rilassata o elaborata? Due donne in passerella

Al terzo giorno si sfilate si delinea una dicotomia stilistica: collezioni ‘facili’ e contemporanee, oppure elaborate e pregiatissime

Cappotto leopardato
Getty

Agili e contemporanee, oppure femminili e sofisticate? Sembra essere questo l’opzione che si profila sulle passerelle milanesi, giunte al terzo giorno. Semplice Vs elaborato, dove per ‘semplice’ non si intende uno stile casual, piuttosto facile da portare, contemporaneo, rilassato, libero; e dove ‘elaborato’ non si traduce con ‘difficile’ ma che richiede un certo impegno, una notevole presenza e un dichiarato amore per i materiali pregiati.

Ad incarnare questa dicotomia, almeno sino ad oggi, ci sono da un lato Emporio Armani e Costume National, che in modi assolutamente diversi hanno voluto portare in passerella una moda ispirata alle ragazze per strada, alle cittadine contemporanee, alle donne che hanno bisogno di essere pratiche e agili pur rimanendo eleganti. Dall’altro lato stanno invece Fendi, Sportmax, Etro, che privilegiano, sempre con le dovute differenze, le costruzioni sartoriali, le sovrapposizioni, gli outfit importanti.

Costume National ha voluto ‘liberare’ la donna dal tacco 12, dalla distinzione tra notte e giorno, facendole indossare pantaloni dal taglio jogging in completo gessato, pull di tessuto, giacche genderless per affrancarla anche dal concetto di femminile o maschile. Contemporanea, comoda, libera.  Sua coeva è la donna di Emporio Armani, ispirata, ha dichiarato lo stilista, alle ragazze di strada, alle donne che sanno essere eleganti anche solo con un chiodo di pelle e un paio di jeans, “come Nikita”. Il tutto aggiustato dal tiro Armani, ovviamente, che in alternativa ai leggins imperanti nello streetwear propone un pantalone portabile con ogni tipi di scarpa, morbido, largo e corto sulla caviglia, elegante e raffinato.

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Veniamo invece ai big di oggi, tra cui Sportmax che ha portato in scena una collezione fatta di materiali estremamente pregiati, intarsi, accostamenti scenografici. Pellicce, cavallino con stampe leopardate, pelle a stampa rettile, lana colorata come una tela astratta; materia fluente e materia rigida fanno parte dello stesso outfit. Una collezione coraggiosa nelle fattezze, ma portabile nei tagli. Come dicevamo, elaborata, ma non impossibile.

E poi arriva Etro, che porta un sapore d’Oriente in passerella, fatto di tappezzeria, arazzi, tendaggi pesanti. Il richiamo è iconico per la maison, che firma con il Paisley diversi outfit, decora gli orli d’oro, e ricorda l’impero Ottomano, la Siria, a tratti l’India. E’ una collezione che sovrappone strati su strati, si caratterizza per cappotti importanti, gonne lunghe, tessuti pesanti ma fluidi, gilet, scialle, sciarpe. Tornando al fil rouge della moda facile vs elaborata, Etro si inserisce senza dubbio nel secondo filone.

Chi si infila nel mezzo è invece Les Copains, che non fa sconti sulla femminilità ma allo stesso tempo la rende portabile, con outfit composti da uno o due pezzi, pullover abbinati a gonne o pantaloni, maglieria come da tradizione, righe e pied-de-poule. Il pantalone è ampio in stile cavallerizza, ma non esagera sui fianchi, la palette bianca e nera si interrompe con il cipria e sul finale con macchie di colore effetto ‘bleached’.