Pubblicato il

Tempo di graffiti sulla Grande Muraglia Cinese

Al fine di arginare il problema delle scritte vandaliche che minacciano una delle sette meraviglie del mondo, le autorità cinesi hanno riservato una parte della grande architettura in pietra ai turisti che desiderano lasciare traccia del proprio passaggio.

Grande Muraglia Cinese
Courtesy of©lachris77/iStock

Il vandalismo è un problema che assilla realtà di ogni dove: sono tantissime le città del mondo messe in ginocchio da gesti di inciviltà che deturpano palazzi, vetrine e monumenti con scritte di ogni tipo, azioni che non risparmiano nemmeno location dal fascino senza tempo, vere e proprie icone come la Grande Muraglia Cinese.

Nota come Wanli changcheng, oltre ad essere stata dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità nel 1987, questa immensa costruzione di pietra è stata inserita nel 2007 fra le sette meraviglie del mondo moderno: si tratta di una delle opere di architettura più imponenti dell’uomo che, con i suoi 8851 km, rappresenta il simbolo stesso della nazione cinese.

Leggi Le nuove sette meraviglie del mondo

La sua realizzazione iniziò nel III secolo a.C. durante il regno di Chin Shih-Huang-Ti: 8 anni di lavoro furono necessari per portare a termine questa memorabile impresa che, tra salite e discese, doveva collegare una serie di fortezze e servire a tutelare dalle minacce delle tribù nomadi provenienti dai confini settentrionali del Paese, in primis i Mongoli che riuscirono comunque ad accedere.

Leggi Nepal, trekking con l’immondizia

Dopo essere stata soggetta ad alcuni cedimenti dettati tanto dalle avversità climatiche quanto dalle estrazioni minerarie, nonostante il tentativo del governo cinese di tutelare la zona anche attraverso il potenziamento dei controlli da parte dell’Ufficio di Conservazione dei Beni Culturali, ancora una volta ci si ritrova a fare i conti con la mano dell’uomo che vede i passanti alle prese con questo iter mozzafiato, lasciare incisi messaggi proprio sopra uno dei muri più importanti della storia.

Esiste però un modo per cercare di arginare il problema salvaguardando il fascino autentico di un sito di tale portata e, allo stesso tempo, lasciando campo libero allo sfogo dei turisti-writers. Com’è possibile? Visto e considerato che i divieti non sono contemplati, saranno messe a disposizione delle sezioni speciali, ben 22 mila chilometri di muro nella zona di Mutianyu, a circa 70 km da Pechino e in quelle delle Torri di vedetta numero 5 e 10, dove dare libero sfogo alla voglia di scarabocchiare.

Probabilmente il progetto avrà anche un risvolto moderno e vedrà l’istallazione di un pannello elettronico, con tanto di touch-screen, per assecondare tutti i turisti che potranno lasciare un messaggio che certifica il loro passaggio.

Potrebbe interessarti