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L’allergia ai Mondiali si cura con la Paddle-mania 

Mondiali; che noia? Dal bomber della Roma a tanti appassionati meno noti, la disciplina parente del tennis conquista sempre più follower

Paddle
 thinkstock
Il campionato mondiale, è croce e delizia di tifosi e di alcuni sportivi che nonostante l’atmosfera coinvolgente, preferiscono altra attività all’aria aperta piuttosto che fossilizzarsi davanti allo schermo. La sindrome di allergia ai Mondiali, miete molte vittime anche quest’anno. Personalità dinamiche, estranee al sentimento della febbre da 90° e alla ricerca di soluzioni alternative nel trascorrere il tempo libero rispetto all’attesa febbrile del calcio di inizio.

Una valida risposta al sentimento anti-mondiale, arriva dal cugino del tennis; il Paddle. A qualcuno non sarà infatti sfuggito l’intervento del capitano della Roma, Francesco Totti, durante gli Internazionali BNL d’Italia. Il calciatore in coppia con Roberto Mancini si è esibito in alcuni scambi dello sport con la racchetta  forata, del quale è un acceso fan. Questo nuovo sport, inventato in Messico negli anni ’60 da un nobile cittadino impegnato nell’adattare il gioco del tennis allo spazio ridotto della propria residenza, può oggi contare una schiera di tifosi e il riconoscimento di disciplina autonoma da parte del C.O.N.I. E allora come giocare all’insolita ma celebre attività sportiva? 

 
Partiamo dai fondamentali. Il gioco del paddle si svolge in un campo di circa 200 metri quadrati, contro il 650 del tennis tradizionale. La variazione principale rispetto al gioco della terra rossa è che le pareti che compongono il campo da gioco fungono da vere parti del match. Se la palla rimbalza su una di queste, può essere colpita e rimandata dall’altra parte come se avesse colpito il terreno. La superficie di gioco è costituita da un campo in cemento e da ognuno dei lati di fondo, dell’area di gioco viene sollevata una parete a forma di “U”, creata da un frontone posteriore e da due mezzi muri laterali. Infine il campo è sovrastato da una rete metallica che chiude così lo spazio di attività. Come nel tennis, la metà campo è segnata da una rete orizzontale, mentre la racchetta è una “pagaia” solida e forata tale da renderla più leggera, la cui lunghezza massima non supera i 45,50 cm.

Il gioco è veloce e le prospettive dalle quali colpire la palla costringono spesso a salti e evoluzioni del corpo, che divertono immensamente i giocatori più e meno esperti. Il paddle è un’attività dinamica diffusa su tutto il territorio nazionale, con centri e schiere di appassionati che intorno allo sport stringono amicizie e alleanze in campo. Per trovare il centro più vicino alla propria abitazione, tutte le informazioni necessarie sono disponibili sul sito della Federazione Nazionale Tennis alla sezione Paddle, e così anche gli appassionati del paddle potranno seguire i Mondiali avendo qualcosa da raccontare in tema di passione sportiva. 

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