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La tecnologia scende in campo

App, sensori, orologi high tech: i Mondiali di Calcio non sono mai stati così tecnologici

Calcio tecnologia
 thinkstock

Oltre alle 32 squadre nazionali qualificatesi per i Mondiali del Brasile 2014, ci sarà un’altra grande protagonista che scenderà in campo, la tecnologia. Non solo grazie alle numerose applicazioni per smartphone create per seguire le partite, ma soprattutto per le dotazioni high tech di arbitri, giocatori, allenatori e tutto lo staff.

Per cominciare, a tecnologia tedesca ha messo a punto un sistema per facilitare gli arbitri e soprattutto per non incappare nella spinosa questione dei ‘goal fantasma’. Accolta ufficialmente dalla FIFA, la tecnologia GoalControl segnalerà agli arbitri quando la palla oltrepasserà la linea della porta, anche in quei casi in cui sia difficile vederlo ad occhio nudo. Quattordici telecamere posizionate con diverse angolazioni trasmettono ad una sala controlli le riprese in tempo reale, e nel caso la palla varchi anche di poco la linea di porta verrà inviato un messaggio all’arbitro, tramite una sorta di orologio da polso, che segnalerà l’avvenuto goal.

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Per quanto riguarda la nazionale italiana invece, le attrezzature tecnologiche permetteranno ai giocatori di ricevere su tablet una sorta di manuale della giornata. L‘app del Club Italia è stata ideata da Albertini e realizzata da Maria Carmela Corrado per la Figc, e permetterà ai giocatori di conoscere le istruzioni per la giornata, le disposizioni tattiche del c.t., videoanalisi di gioco, studi sugli avversari, nonché i consigli del nutrizionista, i risultati dei test atletici, il monitoraggio delle condizioni fisiche di ogni giocatore. Il tutto saà accessibile tramite password e protetto da un sistema anti-spionaggio, e una volta terminato il mondiale si trasformerà in una sorta di passaporto tecnologico personalizzato, che conterrà tutti i dati degli azzurri in una sorta di archivio da utilizzare nel futuro per migliorare e confrontare le prestazioni.

Proviene infine dal mondo della tecnologia aerospaziale la start-up di tre ingegneri italiani (Tommaso Finadri, Ernst Vittorio Haendler e Lucio Pinzoni) che verrà utilizzata dagli azzurri per monitorare costantemente il grado di forza, la velocità, la potenza e di conseguenza migliorare il tipo di allenamento. In pratica il sensore controlla che l’esercizio sia adatto all’atleta in modo da ottimizzare gli allenamenti.

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