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Isole Pitcairn, grande storia di un piccolo arcipelago

Qui sbarcarono gli ammutinati del Bounty e venne concesso il diritto di voto alle donne: le remote Isole Pitcairn

Palma
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Per essere un arcipelago così piccolo, poco abitato e remoto, le Isole Pitcairn sono riuscite a rendersi protagoniste della storia in diverse occasioni, e in modo decisamente plateale. E’ qui infatti che sbarcarono e si installarono i ribelli più famosi della storia, gli Ammutinati del Bounty, ed è sempre qui che venne concesso il diritto di voto alle donne per la prima volta nel mondo. Fanno formalmente parte dell’arcipelago le isole disabitate di Henderson (patrimonio UNESCO), Ducie, Sandy e Oeno, e l’unica abitata Pitcairn.

Le Isole Pitcairn si trovano nel mezzo dell’oceano Pacifico meridionale, ad ovest della Polinesia Francese, e si tratta di ex colonie britanniche ancora oggi facenti parte dei territori britannici d’Oltremare, sotto la giurisdizione del Regno Unito. L’arcipelago è composto di quattro isole, di cui la principale è Pitcairn, che oggi conta meno di 50 residenti tutti nella cittadina di Adamstown, il capoluogo. Com’è facile immaginare data la latitudine, queste isole godono di una bellezza naturale a dir poco paradisiaca: un tempo erano ricoperte di foreste, oggi di alberi da frutto e giardini, circondate dall’oceano cristallino, orlate di sabbia fine e scogli dai panorami mozzafiato.

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Ma ciò che rende queste isole particolarmente ricche di fascino è la grande storia che le contraddistingue, legata a doppio filo con la vicenda degli ammutinati del Bounty, l’equipaggio della nave britannica che si ribellò al capitano, lo lasciò nel bel mezzo dell’Oceano con alcuni suoi fedeli, per far rotta verso Tahiti, e successivamente, con una dozzina tra tahitiani e tahitiane, tornare per mare alla ricerca di un luogo dove scampare alla persecuzione della corona inglese. Questo luogo fu l’Isola di Pitcairn, scoperta pochi anni prima e nei secoli precedenti abitata da Polinesiani, dove gli ammutinati si installarono e diedero vita a nuove generazioni di sangue misto. In verità gli ammutinati durarono ben poco, a causa di morti violente o di abuso di alcolici (distillati in loco), ma gli eredi sopravvissero coniando una lingua che mescola l’inglese settecentesco e il polinesiano, parlata ancora oggi. Tra le attrazioni dell’isola ci sono proprio i resti del Bounty, che venne bruciato nell’omonima baia, come l’ancora, la bibbia di bordo, mappe e altri oggetti presso il museo di Adamstown.

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L’altro importante pezzo di storia è quello che vede le Isole Pitcairn come le prime ad aver concesso il voto alle donne, anche se non si tratta di uno stato sovrano. Il suffragio femminile è stato ottenuto nel 1838, e di lì in avanti diverse colonie procedettero nella stessa direzione, sia francesi che inglesi, inclusa l’autogovernata colonia di Nuova Zelanda, al tempo non ancora considerata una vera e propria ‘nazione’.

Non è facile raggiungere le Isole Pitcairn, se non con navi cargo che seguono la rotta Panamà-Nuova Zelanda, oppure con imbarcazioni private da Tahiti, che impiegano circa 2 giorni di viaggio. Una volta sul posto, saranno i locali ad ospitare i turisti oppure l’unico lodge situato ad Adamstown. Tuttavia occorre un visto speciale per recarvisi, perché la difficoltà nello spostarsi può implicare che si rimanga lì a lungo tempo: il Governatore vi concederà il permesso se saprete dimostrare che avete un mezzo per andarvene e che godete di buona salute.